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Papa alla chiesa d'Africa: «Non dimenticate i poveri»

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Medio Oriente

Papa alla chiesa d'Africa: «Non dimenticate i poveri»

KAMPALA - «Non dimenticate i poveri». Scandisce le parole, si ferma e guarda chi lo ascolto. Il Papa, a Kampala, lancia un appello a tutte le parrocchie e comunita' presenti in Uganda, e nel resto dell'Africa, ma è chiaro che sta parlando al mondo, sia quello ricco che quello povero. In visita alla Casa della Carita' di Nalukolongo, il Pontefice torna a parlare della “cultura dello scarto”, già condannata nella sua pastorale di Evangelii Gaudium e Laudato Si'. «Le nostre parrocchie non devono chiudere le porte e le orecchie al grido dei poveri», ha detto. «Si tratta della via maestra del discepolato cristiano. E' in questo modo che diamo testimonianza al Signore, che e' venuto non per essere servito, ma per servire. Cosi' mostriamo che le persone contano piu' delle cose e che quello che siamo e' piu' importante di cio' che possediamo». E spiega: «E' triste quando le nostre societa' permettono che gli anziani siano scartati o dimenticati! E' riprovevole quando i giovani vengono sfruttati dall'attuale schiavitu' del traffico di esseri umani! Se guardiamo attentamente al mondo che ci circonda, pare che in molti luoghi si stiano diffondendo l'egoismo e l'indifferenza. Quanti nostri fratelli e sorelle sono vittime dell'odierna cultura dell'«usa e getta', che ingenera disprezzo soprattutto nei confronti dei bambini non nati, dei giovani e degli anziani!”.

Un incontro, quello alla Casa della Carità, che è seguito a quello all'aeroporto di Kololo a Kampala, di fronte a 150 mila giovani ugandesi che lo hanno atteso per ore sotto un sole cocente, cantando e ballando ij Uganda i cattolici sono la maggioranza, oltre 17 milioni). Francesco ascolta la testimonianza di Winnie Nansumba, 24 anni, nata e vissuta con l'HIV, rimasta orfana a sette anni. Ascolta le parole di Emmanuel Odokonyero rapito nel 2003 dall'Esercito di resistenza del Signore (LRA), il gruppo ribelle di guerriglia di matrice cristiana: ha visto i suoi compagni di seminario torturati e uccisi, e ha trovato la forza di scappare. Dopo questi interventi ancora una volta il Papa mette da parte il discorso preparato e parla a braccio, in spagnolo, tradotto in diretta in inglese. «La preghiera e' l'arma piu' forte di un giovane» dice Francesco che a lungo parla del modo come superare le difficolta' e trasformarle da negativo in positivo. «Se io trasformo il negativo in positivo sono un vincitore», ripete piu' volte, «ma lo si puo' fare solamente con la grazia di Gesù».

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