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La Bce oggi decide su tassi e Qe. Possibile accelerazione sull’acquisto di Abs

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Mentre Mario Draghi si prepara ad annunciare al mondo quali nuove cartucce metterà nel suo «bazooka» monetario, nessuno sembra essersi accorto che una delle tante manovre varate dalla Bce è caduta in disgrazia: quella lanciata esattamente un anno fa sulle cosiddette Abs. Cioè sulle obbligazioni bancarie garantite da crediti alle imprese o da mutui. La Bce ha infatti avviato il 21 novembre 2014 un programma di acquisti di questi titoli, che in Europa (secondo i dati forniti da Gam Sgr) ammontano in totale a 1.300 miliardi di euro. Ma in oltre un anno la Bce ne ha comprati solo 14,9 miliardi. Quasi nulla.

Così mentre il «quantitative easing» procede in pompa magna, e ora la Bce si appresta forse ad aumentarne la portata, il programma di acquisto di Abs sembra essersi miseramente rinsecchito. Questo è un peccato. Per le nostre imprese, per le famiglie. Per l'Europa. Perché il programma di acquisto di Abs, se avesse funzionato, avrebbe avuto un'efficacia sull'economia reale potenzialmente più diretta del tradizionale «quantitative easing». Con il «Qe» la Banca centrale compra infatti titoli di Stato (e non solo) sul mercato: in questo modo tiene bassi i tassi d'interesse per gli Stati e inietta liquidità sui mercati finanziari. Purtroppo il «quantitative easing» ha effetti limitati, o quantomeno indiretti, sull'economia reale: perché la liquidità creata dalla Bce tende a restare sui mercati finanziari e a stento - in un sistema bancocentrico come il nostro - riesce ad arrivare a imprese e famiglie.

Il programma di acquisti di Abs, invece, avrebbe avuto potenzialmente un effetto più diretto: le Abs sono infatti obbligazioni in cui le banche “impacchettano” i finanziamenti alle imprese o i mutui. Comprando questi titoli, la Bce avrebbe quindi dato liquidità al loro mercato. Questo avrebbe permesso alle banche di emettere nuove Abs e, dunque, di “impacchettare” e vendere sempre più finanziamenti. In parole povere: un mercato efficiente e liquido delle Abs avrebbe aiutato le banche a “svuotare” i bilanci da crediti vecchi, permettendo loro di erogarne di nuovi con maggiore facilità. Se i soldi del «Qe» restano nella finanza, i soldi degli acquisti di Abs avrebbero dunque potuto finire con maggiori probabilità dove ce n'era veramente bisogno: alle imprese e alle famiglie. Per questo Mario Draghi poneva grande accento sul programma.

Allora perché non ha funzionato? Sentendo gli operatori del mercato, emergono varie risposte. Tom Manslay, gestore del fondo Gam Star Mbs Total Return, sostiene che il motivo stia principalmente nei prezzi attuali delle Abs. Buona parte di questi titoli si trovano infatti nei bilanci delle stesse banche e, secondo Manslay, ai prezzi di mercato attuali non sono affatto disposte a venderle alla Bce: «In questo momento le banche hanno bisogno di redditività, non di liquidità - osserva -. Non hanno dunque alcun interesse a vendere le Abs, perché sono titoli molto stabili che offrono ancora elevati rendimenti». Insomma: le banche non li vendono né alla Bce né sul mercato, perché le Abs offrono loro buoni rendimenti. Ma se il mercato non parte i prezzi non saliranno mai, dunque i rendimenti non scenderanno mani: per cui le banche mai avranno interesse a vendere questi titoli e il programma Bce mai avrà successo. Il gatto si morde la coda.Secondo Luca Peviani, storico gestore su questo mercato e amministratore delegato di P&G Sgr, il motivo è un altro: «L'avvio del quantitative easing ha tolto slancio al programma di acquisto delle Abs - osserva -. Per comprare questi titoli le varie banche centrali d'Europa hanno creato dei team di specialisti ad hoc, ma in un mercato illiquido è molto laborioso comprare. Il Qe permette di raggiungere facilmente ben altri numeri, dunque il programma di Abs è passato il secondo piano». Antonio Cesarano, economista di Mps Capital Services, ritiene invece che il motivo riguardi il fatto che non sono stati risolti alcuni problemi regolamentari: questo ha impedito la vera rinascita del mercato delle Abs e dunque ha “rinsecchito” il programma della Bce.Eppure qualcosa potrebbe cambiare il 3 dicembre. Alcuni operatori pensano che Draghi possa annunciare qualcosa anche su questo fronte. E un'indiscrezione uscita venerdì sembrerebbe confermarlo: secondo Bloomberg, settimana scorsa la Bce avrebbe comprato Abs per 1,3 miliardi di euro (soprattutto in Spagna e Portogallo). Considerando che in più di un anno è riuscita a totalizzare solo 14,9 miliardi di euro di acquisti, se fosse vera questa indiscrezione saremmo di fronte a una brusca accelerazione. Potrebbe significare qualcosa? La speranza c'è: dato il pessimo stato di salute dell'Europa (anche se in miglioramento), ogni «bazooka», «pistola» o «rivoltella» della Bce può essere utile.

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