Il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva deciso di sfidare il numero uno russo Vladimir Putin a scoprire le carte sulle prove del contrabbando turco con lo Stato Islamico. Il presidente turco aveva addirittura sfidato i suoi accusatori promettendo che si sarebbe dimesso davanti ad accuse precise mosse da Mosca. E la Russia ha presentato al mondo proprio le prove con foto satellitari sulle tre rotte del trasporto di petrolio con autobotti fra Turchia e Isis, fino a coinvolgere perfino la famiglia e il genero del presidente. Mosca inoltre promette nuove prove sull'addestramento dei terroristi sul suolo turco, sul loro ricovero negli ospedali turchi e sul traffico di armi sul confine poroso con la Siria. Gli Usa si schierano a difesa di Ankara, ma la Russia non vuole abbassare i toni contro Erdogan, che non ha ancora presentato le scuse dopo l'abbattimento del Sukhoi russo al confine siriano.