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La lunga scia di sangue

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USA

La lunga scia di sangue

  • –Marco Valsania

Sono stati più di uno al giorno, stando alle terribili statistiche tenute sulle sparatorie, i “mass shooting” negli Usa quest’anno. A volte, quando non provocano molte vittime o non colpiscono comunità di alto profilo, rischiano quasi di passare sotto silenzio. Un silenzio che Barack Obama ha ripetutamente denunciato come colpevole e irresponsabile. Se verrà esclusa la pista del terrorismo “esterno”, questo messaggio riecheggerà ancora.

«Questi massacri non avvengono in altri Paesi occidentali e sviluppati», ha detto ieri Obama a caldo alla rete televisiva Cbs e ha ricordato che persino i sospetti di terrorismo negli Usa potrebbero dotarsi troppo facilmente di armi. Parole simili a quelle pronunciate nei giorni precedenti a Parigi commentando l’assalto alla clinica dell’associazione Planned Parenthood in Colorado, sede locale dell’organizzazione che offre assistenza medica alle donne, compresa la possibilità di abortire. L’assalto si era concluso con l’arresto dell’assassino - un lupo solitario che ha rivendicato motivazioni da oscurantismo religioso - non prima che uccidesse tre persone e ne ferisse altre nove. Poco prima aveva suscitato shock l’eccidio avvenuto all’università dell’Oregon, l’Umpqa Community College, agli inizi di ottobre. Qui, un 26enne ha fatto irruzione armato fino ai denti e ha ucciso nove tra studenti e docenti (oltre una decina i feriti), per poi togliersi la vita.

La diffusione delle armi, la carenza di controlli su chi le vende e chi le compra, la diversità di legislazione tra gli Stati, restano al centro delle polemiche per questa spirale di violenza. Ma il dibattito politico, appare paralizzato. Obama ha chiesto nuove leggi più rigorose. Ma le resistenze sono tante, troppe, e sono rimaste tali anche all’indomani di efferati massacri in scuole elementari e luoghi di culto. La lobby del diritto alle armi rimane molto influente e attiva, nonostante l’opinione pubblica abbia virato verso il sostegno per l’introduzione di maggiori controlli. Numerosi parlamentari repubblicani e anche democratici restano legati a un’interpretazione letterale del Secondo emendamento della Costituzione, che a loro avviso garantisce un illimitato diritto dei cittadini ad armarsi. Un “diritto” che sempre più spesso distrugge la vita a tanti altri americani.

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