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Aerei, passeggeri schedati

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Europa

Aerei, passeggeri schedati

BRUXELLES

Nella doppia lotta al terrorismo islamico e all’immigrazione clandestina, i Ventotto hanno raggiunto ieri un atteso accordo in vista della nascita di una banca dati europea dei passeggeri aerei. Sul fronte del controllo delle frontiere esterne, i governi hanno approvato la scelta greca di chiedere l’aiuto dei partner per meglio controllare le frontiere esterne dell’Unione, rinviando (per ora) lo spettro di una sospensione duratura della libera circolazione nello Spazio Schengen.

«Perché lo Spazio Schengen possa sopravvivere bisogna rispettare le regole», ha detto in una conferenza stampa qui a Bruxelles il ministro dell’Immigrazione lussemburghese e presidente di turno dell’Unione Jean Asselborn, dopo una riunione dei ministri degli Interni. «I Ventotto hanno quindi deciso di coordinare meglio le eventuali decisioni sulla reintroduzione provvisoria dei controlli d’identità alle frontiere intra-Schengen e di meglio controllare i confini esterni dell’Unione».

Su questo secondo aspetto, Asselborn ha definito «ammirevoli» gli sforzi greci. La recente richiesta di aiuto comunitario, ha detto, è «molto positiva». Dopo un lungo tira-e-molla, la Grecia ha attivato due giorni fa il meccanismo europeo di protezione civile per meglio far fronte all’arrivo massiccio di rifugiati da Oriente. Per ora, la scelta sembra avere tranquillizzato i partner. Attualmente, cinque Paesi hanno in vigore controlli temporanei ai confini intra-Schengen per via delle difficoltà greche.

Nei giorni scorsi, era aleggiata l’ipotesi che i Ventotto chiedessero a Bruxelles, ex articolo 26 del Codice Schengen, di allungare il periodo di possibili controlli intra-Schengen da sei mesi a due anni. «Se ci fossero evidenti mancanze» nel controllo delle frontiere esterne «dovremmo richiedere l’applicazione dell’articolo 26», ha detto Asselborn. Per ora, l’opzione non è scattata, sarebbe un pessimo segnale per il principio di libera circolazione, ma la pressione su Atene resta evidente.

Sempre su questo fronte, il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano ha spiegato che l’eventuale sospensione delle norme di Schengen per il Giubileo, con controlli alle frontiere per «motivi eccezionali», non sarebbe compatibile con il concetto di accoglienza dei pellegrini. Quanto al piano di ricollocazione di 160mila profughi arrivati in Italia e in Grecia, il Governo ha chiesto ai partner europei di poterlo applicare anche agli afghani, e non solo principalmente ai siriani e agli eritrei (arrivati in numero limitato in Italia).

Sempre ieri, gli stessi ministri degli Interni hanno trovato un accordo su una direttiva in discussione dal 2011 che regolerà la gestione delle informazioni relative ai passeggeri tra linee aeree e governi nazionali. Il testo legislativo noto con l’acronimo inglese Pnr (Passenger Name Record) prevede che ogni Paese si doti di una unità speciale che raccoglierà i dati sui passeggeri aerei in partenza o in arrivo nell’Unione. Le compagnie aeree saranno obbligate a trasferire le informazioni alle autorità nazionali.

La raccolta delle informazioni sui voli intra-europei sarà volontaria. Per i primi sei mesi, i dati saranno visibili, poi verranno criptati per altri quattro anni e mezzo. La polizia potrà avervi accesso solo con un benestare della magistratura. In un primo tempo, i Ventotto avrebbero voluto dati visibili per 12 mesi. Preoccupato dall’impatto sulla privacy, il Parlamento ha chiesto un massimo di sei mesi. Il testo legislativo dovrà ora passare al vaglio della plenaria del Parlamento.

In un contesto di minaccia terroristica, alcuni deputati hanno criticato il fatto che lo scambio dei dati tra i governi sarà volontario. Interpellato durante una conferenza stampa, il commissario all’immigrazione Dimitri Avramopoulos ha detto che l’iniziativa entrerà in vigore «quasi immediatamente», una volta approvata definitivamente da Parlamento e Consiglio. In realtà, si tratta di una direttiva. Dovrà quindi essere trasposta nel diritto nazionale di tutti i Ventotto; e ciò richiederà tempo.

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