1/4 Le tre lezioni della Spagna / Non solo calcio: perché ci battono sempre?
Perché ci battono sempre? E dire che stavolta Iniesta, Villa, Torres o Xavi non c'entrano. Glissando sulla doccia fredda dell'Istat, che venerdì scorso ha stimato una crescita del Pil italiano di appena lo 0,7% (0,8% senza l'effetto calendario), guardiamo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale: Spagna +3,1%, Italia +0,8%. O quelle della Commissione europea: Spagna +3,1%, Italia +0,9%. Sul terreno delle stime sul Pil 2015 non c'è storia: la crescita di Madrid surclassa quella di Roma di tre volte e mezzo.
Ok, quest'anno è così, ma l'anno scorso? Niente da fare: Spagna +1,4%, Italia -0,4%. Colpa della crisi che ha colpito entrambi? Macché: se consideriamo gli anni tra il 2000 e il 2007, Madrid è cresciuta del 3,5% medio annuo contro l'1,2% di Roma. Capitolo lavoro: nonostante le drammatiche punte di disoccupazione raggiunte dalla Spagna durante la crisi, dal primo trimestre 2014 anche il ritmo dell'occupazione iberica è stato superiore a quello tricolore (4,2% cumulato conto l'1,1%), come nota il Centro Studi di Confindustria.
Ma perché ci battono sempre? Dove sbagliamo? Vediamo le tre lezioni che Roma, tiki-taka calcistico a parte, dovrebbe imparare da Madrid.
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