4/4 Le tre lezioni della Spagna / Nuove norme contro il “nanismo” delle imprese: le riforme di fallimenti e concorrenza economica
Madrid ha anche dato prova di grande verve riformista, cercando di correggere il problema della bassa produttività spagnola rispetto ai Paesi “core” dell'eurozona. Il settore produttivo spagnolo è infatti caratterizzato dalla coesistenza di numerose imprese di piccola dimensione con produttività modesta e poche imprese
grandi molto efficienti, con la crisi finanziaria che ha peggiorato la situazione rendendo disfunzionale il mercato del credito e creando nuovi ostacoli alle PMI iberiche.
Negli ultimi anni la Spagna ha varato due importanti riforme per risolvere questi problemi: la legge sulla concorrenza economica (Ley de Garantía de la Unidad de Mercado, 2013) e la disciplina dei fallimenti (Ley de emprendedores, 2014-2015).
La Ley de Garantía ha come obiettivo prioritario quello di fare in modo che l'azione della pubblica amministrazione, in particolare quella delle Comunità autonome (paragonabili alle Regioni italiane), non crei ostacoli alla libera iniziativa economica. La nuova legge assicura la collaborazione fra diversi livelli amministrativi, in modo che l'interpretazione delle norme esistenti sia omogenea in tutto il territorio nazionale. Inoltre permette alle imprese di ricorrere a un organo specifico (Consejo para la Unidad de Mercado) per rimuovere gli ostacoli economici creati da atti delle Pubbliche Amministrazioni. Infine, introduce un procedimento giudiziario speciale presso l'Autorità garante della concorrenza dedicato alle imprese che sollevano questioni legate a barriere economiche.
La Ley de emprendedores, invece, fa perno su quattro pilastri: favorisce le imprese che vogliono ristrutturare il proprio debito per evitare procedure fallimentari, incoraggia la vendita di imprese vicine alla bancarotta, favorisce le piccole e medie imprese insolventi che cercano una mediazione extragiudiziaria, permette un “nuovo inizio” (fresh start) agli imprenditori i cui asset sono stati liquidati dopo una procedura fallimentare. «Le misure legate a quest'ultimo obiettivo sono particolarmente importanti per incoraggiare nuove iniziative economiche e, secondo l'Fmi, consentono oggi alla Spagna di avere una delle legislazioni più avanzate dell'Ue - sottolinea il report del Centro Studi Confindustria - . L'insieme delle misure adottate sarebbe in grado di ridurre il debito privato di 30-44 miliardi di euro (equivalente a circa la metà delle sofferenze bancarie stimate) limitando gli effetti negativi sui bilanci delle banche».
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