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la corsa alla nomination repubblicana

«Bloccare i musulmani»: Donald Trump tira dritto e vola nei sondaggi

Donald Trump (Ap)
Donald Trump (Ap)

Donald Trump non si cura della bufera provocata in patria e all'estero dalla sua proposta di bloccare l’ingresso negli Stati Uniti ai musulmani, non si scusa e non si pente di nulla. E in effetti, se il Washington Post lo paragona a un moderno Benito Mussolini, lui continua a volare nei sondaggi (il 65%dell'elettorato repubblicano, secondo una rilevazione di Bloomberg). «Ho grande rispetto e amore per i musulmani. Ma dobbiamo fare la cosa giusta», insiste il magnate newyorkese, appoggiato, fra l’altro, da un altro miliardario, il guru dei media Rupert Murdoch.

E sembra proprio non avere rivali nel Grand Old Party, i cui dirigenti temono, invece, che si vada a schiantare facendo perdere al partito la corsa alla Casa Bianca e magari anche la maggioranza nel Congresso. Tanto che lo stesso re del mattone minaccia di correre da solo, da indipendente.

Contro Trump è tutto un fuoco di fila di prese di posizione. La principale è quella del presidente americano in persona: «Ricordiamoci che la nostra libertà è legata alla libertà degli altri, indipendentemente dalla loro razza, dal loro nome e dalla fede che praticano», tuona Barack Obama. Per lanciare il suo monito Obama sceglie l'intervento in Congresso per celebrare i 150 anni dalla fine della schiavitù in America, ricordando come il rispetto della dignità di ogni persona sia alla base dei valori di un Paese multiculturale e multietnico come gli Stati Uniti.

E se l’agenzia Onu per i rifugiati afferma che le parole di Donald Trump sui musulmani «danneggiano il piano di reinsediamento negli Stati Uniti dei profughi siriani e di altri Paesi che sono in fuga da guerre e persecuzioni», le frasi del candidato repubblicano riescono nel miracolo di mettere d’accordo (in senso lato) persino Benyamin Netanyahu («Israele rispetta tutte le religioni») e il presidente iraniano Hassan Rohani. Forti le critiche anche del premier britannico David Cameron mentre in Italia, il leader leghista Matteo Salvini lo definisce «sorprendente» e si augura di «poterlo incontrare».

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