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verso i ballottaggi

Valls: l’estrema destra in Francia «può condurre alla guerra civile». Le Pen: «Vergognoso e violento»

Marine Le Pen abbraccia Marion Marechal Le Pen (Ap)
Marine Le Pen abbraccia Marion Marechal Le Pen (Ap)

Il premier francese, Manuel Valls, ha avvertito che il Front National rischia di portare «a una guerra civile». In vista dei ballottaggi di domenica per le elezioni regionali, Valls ha messo in guardia sui rischi di un'affermazione del partito di Marine Le Pen parlando a France Inter. «Ci sono due visioni del nostro Paese», ha osservato il premier francese, «c'e' la visione dell'estrema destra che, di fondo, promuove la divisione. Questa divisione puo' portare alla guerra civile». «E c'è un'altra visione che è quella della Repubblica dei valori », ha aggiunto l'esponente socialista.

Le Pen: Valls vergognoso e violento
La reazione della diretta interessata non si è fatta attendere. In un primo tempo la «dama nera» ha denunciato i «deliri a oltranza dei socialisti». Poi, da Henin-Baumont, in un'intervista a SkyTg 24 ha rincarato la dose: «Credo che il Partito socialista abbia concluso questa campagna in modo vergognoso e violento«. «Il primo ministro - ha attaccato Le Pen - dimentica probabilmente che la Francia è in guerra contro i fondamentalisti islamici, che usano il lassismo e il comunitarismo del Partito socialista e che hanno giustiziato i nostri figli un mese fa a Parigi, uccidendo 130 persone». «Bisogna ovviamente combatterli piuttosto che combattere contro il primo partito in Francia, che rappresenta oggi 6 milioni di francesi. Le proposte che ha fatto Valls sono inammissibili in una democrazia, sono inammissibili in una Repubblica e credo che abbia abbondantemente superato il limite».

Sondaggi in bilico
Intanto nuovi sondaggi confermano quanto già emerso a inizio settimana. Marine Le Pen e la nipote Marion, rispettivamente capolista nel Nord-Pas-de-Calais e nella regione Provence-Alpes-Cote d'Azur (sud), uscirebbero sconfitte dalla coalizione di centro destra. L'ultimo studio realizzato da BVA per «La Voix du Nord» fotografa la leader Fn al 47% dietro all'avversario dei Républicains Xavier Bertrand (53%). Margine di vittoria più stretto a sud. Christian Estrosi, il candidato neogollista, raccoglierebbe il 51% contro il 49% di Marion. Vantaggio, in entrambi i casi, dovuto alla desistenza strategica dei candidati socialisti arrivati terzi nel primo turno e all'appello di Valls di votare per la destra di Sarkozy piuttosto che far vincere il Fronte. Battaglia sul filo nel cosiddetto Grand Est, la mega-regione che include Alsazia, Champagne, Ardenne e Lorena. Secondo gli ultimi rilievi, Philippe Richert staccherebbe di due punti il candidato Fn, Florian Philippot. Qui il socialista Jean-Pierre Masseret ha respinto l'ordine di scuderia di aderire al cordone anti-Fn e ha presentato una lista indipendente. «Se Philippot vince - ha detto ieri - mi massacrano». Al Partito socialista hanno già detto che dopo lo scrutinio valuteranno un'eventuale radiazione del candidato che non ha voluto rinunciare alla corsa. «Me ne infischio - ha risposto lui - nel cuore resterò socialista e di sinistra». Tensione anche nella regione di Parigi. Claude Bartolone, candidato socialista nonché presidente dell'Assemblea Nazionale, ha denunciato di essere stato definito “mafioso” in un comizio dell'avversaria di destra, Valerie Pecresse. «Dopo 50 anni in Francia - ha detto - mi rimproverano di non essere nato qui e di avere un padre italiano». Pécresse è in testa di soli due punti (42% contro il 40%, secondo le ultime rivelazioni) e tra i due sono scintille. Già a metà settimana il figlio di migrante siciliano accusò la sfidante di “usare le stesse parole del Fn” e di essere la paladina di “Versailles, Neuilly (zone residenziali, ndr) e della razza bianca”. L'affermazione gli è valsa una denuncia dell'avversaria.

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