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Italia in prima fila per la Cop21 a Parigi

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Italia in prima fila per la Cop21 a Parigi

Forte l'attivismo dell'Italia per il negoziato sul clima della Cop21 a Parigi. Ecco una selezione di alcune delle molte iniziative italiane per contrastare il cambiamento climatico.

Animalisti.
Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia Onlus, dice: “Se la Conferenza di Parigi deve sviluppare una road map credibile per limitare il riscaldamento globale al limite dei 2°, l'allevamento e un cambiamento nella dieta devono essere presi in considerazione molto seriamente. Per questo chiediamo che l'allevamento e l'alimentazione siano inclusi nel nuovo accordo globale e che siano considerati fra i più importanti settori che devono ridurre le proprie emissioni. Chiediamo anche che nell'accordo di Parigi venga incluso l'obiettivo di riduzione del 50% del consumo di carne nei paesi sviluppati entro il 2030.” Assocarboni. Andrea Clavarino, presidente di Assocarboni e delegato del Governo italiano al consiglio Ciab, organo consultivo sul carbone dell'Agenzia Internazionale dell'Energia - ha chiesto un accordo sul clima in grado di integrare gli imperativi ambientali con i legittimi obiettivi di sicurezza energetica, sviluppo economico ed eliminazione di condizioni di povertà. “Un efficace accordo sul clima è essenziale per salvaguardare la salute pubblica ma negli ultimi decenni l'industria del carbone ha fatto enormi passi verso la sostenibilità ambientale e per questo motivo non va considerata come il nemico da combattere. Oggi il carbone garantisce costi contenuti e sicurezza energetica ed è quindi il combustibile ottimale per accompagnare la crescita delle rinnovabili sulla strada della mitigazione dei cambiamenti climatici”.

Confindustria.
“L'industria italiana guarda ormai da molto tempo al tema della sostenibilità come una opportunità piuttosto che come un vincolo”, commenta Gaetano Maccaferri, vicepresidente di Confindustria con delega all'ambiente e alla semplificazione. “Occorre adottare una politica di dimensioni ben più ampie di quelle attuali, bisogna includere anche la pubblica amministrazione, che fino a oggi non ha espresso tutte le sue potenzialità”.

Consiglio nazionale della green economy.
Duecento imprese italiane riunite dal Consiglio nazionale della green economy guidato da Edo Ronchi hanno presentato al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, un appello in difesa del clima. Fra le aziende che hanno sottoscritto l'appello spiccano Erg, Poste Italiane, Terna, Gse, Barilla, Carlsberg, BioChemtex, Ferrovie dello Stato, Novamont, Philips Italia, Unilever Italia e L'Oréal Italia.

Elettrodomestici.
600 milioni di chilowattora l'anno risparmiati, per un totale di 120 milioni di euro e oltre 276.000 tonnellate di CO2 evitate, il consumo domestico annuo di una città di oltre 550.000 abitanti. Questi gli obiettivi raggiunti dal progetto Topten Act, finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea e coordinato da Ademe (l'Agenzia Francese per la Gestione dell'Energia e dell'Ambiente) che coinvolge 16 Paesi dell'Unione, tra cui l'Italia. In Italia Top Ten presenta oltre 15 categorie con più di 600 prodotti che comprendono i nuovi elettrodomestici, caldaie, condizionatori, lampadine, tv, stampanti, monitor.

Enea.
Scienziati e comunicatori scendono in campo con la campagna Scienza&Media, promossa dall'Enea con eventi a Milano e Roma per informare il grande pubblico sui rischi dell'effetto serra e le possibili azioni per contrastarlo.

Enel.
“L'attuale trend di emissioni di CO2 richiede un'azione urgente”, dice l'Enel, che aggiunge di essere “impegnato a giocare un ruolo attivo nel percorso di de-carbonizzazione attraverso le sue attività industriali”. L'impegno di Enel a favore della riduzione delle emissioni prevede di ridurre entro il 2020 l'intensità delle emissioni di CO2 del 25% rispetto ai livelli del 2007, raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, investire in rinnovabili oltre 11 miliardi di euro per 9 GWatt di capacità aggiuntiva nel periodo 2015-2019, nuove attività di ricerca e sviluppo nell'ambito delle nuove tecnologie low-carbon.

Gala Energia.
“Il futuro dell'energia saranno la produzione distribuita, l'accumulo, l'elettrificazione dei consumi e la mobilità sostenibile”, dice Filippo Tortoriello, presidente della società elettrica romana Gala Energia.

Hydrogen University.
“L'accordo atteso (limitare a due gradi l'aumento di temperatura del pianeta) anche se politicamente storico e assai rilevante è di per se non sufficiente a fermare il riscaldamento globale”, dice il fisico Nicola Conenna, presidente della Fondazione H2U The Hydrogen University.

Kyoto Club.
Una delegazione di Kyoto Club, associazione delle imprese italiane della sostenibilità, alla conferenza mondiale sul clima a Parigi.

Isole minori.
Greening the Islands e Marevivo consegnano alla sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo le raccomandazioni per la tutela delle isole contro il cambiamento climatico.

Italian Climate Network e Carbon SInk.
Le due organizzazioni italiane hanno organizzato un side event sulle compensazioni volontarie attraverso i crediti di carbonio.

Nestlè.
Anche l'Italia contribuisce al miglioramento delle performance ambientali del gruppo Nestlè con la diffusione di best practices nei suoi stabilimenti. “Nestlé considera la conservazione delle risorse naturali una priorità”.

Regione Lombardia.
L'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, aderisce al Climate Summit for Local Leaders incentrato sulle azioni di mitigazione e adattamento dei gas climalteranti.

Rse.
“Il mondo della ricerca, in ambito energetico e climatico, deve sostenere i Paesi emergenti e in via di sviluppo nel tentativo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti per dare risposta alle emergenze ambientali e per un uso più razionale delle fonti energetiche, rinnovabili e non”, dice Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), spa del gruppo pubblico Gse.

Saipem.
Commenta il presidente della Saipem, Paolo Andrea Colombo: “L'obiettivo della Cop21 di Parigi, di trovare un accordo per evitare che la temperatura del Pianeta aumenti oltre il limite di 2 gradi, è irrinunciabile. Per Saipem, il contenimento delle emissioni di gas serra dovuto alle proprie attività rappresenta un impegno costante, come dimostra l'aver conseguito proprio nei giorni scorsi l'ottimo punteggio di 92B, nell'edizione italiana del Carbon Disclosure Project Climate Change Report 2015, con un miglioramento significativo rispetto all'anno scorso”.

Stime.
Uno studio di EcoWay (trading di quote di CO2) rileva che in Italia l'alimentare è l'unico settore che incrementa le emissioni CO2 nel 2014: +9%. I tagli più consistenti fra i comparti produttivi spiccano invece la chimica (-10%), le utility (-9%), il settore calce e cemento (-6%) e laterizi (-5%).

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