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La Francia respinge il Front National: nessuna regione a Marine Le Pen

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elezioni regionali

La Francia respinge il Front National: nessuna regione a Marine Le Pen

  • –con l’analisi del nostro corrispondente

Sette a cinque per i conservatori di Nicolas Sarkozy sui socialisti di Francois Hollande, che reggono meglio di quanto previsto: questo l’esito del secondo turno delle regionali francesi in cui il Front National di Marine Le Pen non è riuscito a conquistare nemmeno una delle sei regioni in cui era in testa dopo il primo turno dello scorso 6 dicembre.

Les Republicains (Lr) di centrodestra hanno strappato la prestigiosa regione parigina, l'Ile-de-France, e hanno vinto in Normandia, Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e nel Paese della Loira, ma senza riuscire a sfondare. I socialisti, che controllavano tutte e 13 le regioni meno una, mantengono Bretagna, Aquitania-Limousin Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Borgogna Francia-Contea, Centro Valle della Loira e, in alleanza con i nazionalisti, la Corsica.

Dopo il successo del primo turno il Front National esce quindi ridimensionato di fronte alla mobilitazione generale messa in campo per sbarrargli il passo, che ha portato a un’affluenza alle urne di quasi il 59% contro il 43% di una settimana fa. Marine Le Pen ha ottenuto il 42% contro il 58% del rivale di Lr, Xavier Bertrand, nel nord; nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra sua nipote Marion ha fatto poco meglio, con il 45% contro il 53,5% del conservatore Christian Estrosi, sindaco di Nizza. Nella terza regione in cui il Front National sperava di imporsi, l'Alsazia-Champagne-Ardenne-Loena, il candidato lepenista Florian Philippot si è fermato al 36,8% contro il 47,7% di Philippe Lichert del centrodestra.

Marine Le Pen potrà comunque ripartire da una base elettorale di sei milioni 600 mila voti (al primo turno erano stati sei milioni 421 mila) oltre che dalla costante crescita negli ultimi 15 anni per lanciare la sua candidatura alle presidenziali del 2017: ma non potrà aggiungere regioni alle 11 città francesi che già governa con i rappresentanti del suo partito. Quanto alla sua sconfitta contro il candidato del partito di Nicolas Sarkozy, Xavier Bertrand, Marine se l’è presa con «la diffamazione ordinata da palazzi dorati». «Quanti hanno votato per il Fn - ha affermato - hanno resistito alle intimidazioni, agli infantilismi e alle manipolazioni».

I socialisti hanno scongiurato una disfatta, ma cedono terreno. Il premier, Manuel Valls, che aveva evocato lo spettro di «una guerra civile» per esorcizzare il Fn, a urne chiuse è stato cauto: «Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria. Il pericolo dell’estrema destra non è stato eliminato. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci di resitituire la voglia di votare “per” e non solamente “contro”».

Nessun trionfalismo nemmeno nel centrodestra: l’ex presidente Sarkozy, che ha molti rivali interni al suo partito da cui guardarsi, ha reso omaggio al «rifiuto di qualsiasi compromesso con le estreme» e si è detto favorevole a confermare l’alleanza con i centristi e a lanciare un dibattito sulla linea politica in vista delle primarie del 2016.

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