NEW YORK - Aveva fondato un hedge fund quando aveva una ventina di anni tanto da essere finito nella classifica di Forbes dedicata ai 30 giovani promettenti con un'età inferiore ai 30 anni. Allora considerato un investitore accorto e un provocatore trasformatosi in un'attivista, Martin Shkreli è diventato in un decennio l'imprenditore farmaceutico più odiato d'America. Anche dalla Giustizia e dalla Securities and Exchange Commission.
L'Fbi lo ha arrestato questa mattina a Manhattan, New York: sul 32enne Martin Shkreli pendono sette capi di imputazione per frodi finanziarie condotte quando gestiva gli hedge fund MSMB Capital Management e MSBM Healthcare Management e quando era al vertice del gruppo farmaceutico Retrophin quotato sul Nasdaq. Rischia fino a 20 anni di carcere. Restano fuori dalle accuse mosse dalla procura di Brooklyn (NY) le recenti pratiche controverse con cui dalla sera alla mattina Shkreli - ora al vertice di Turing Pharmaceuticals e del gruppo quotato in Borsa KaloBios Pharmaceuticals - ha per esempio gonfiato il prezzo di un farmaco per la cura dell'Aids da 13,5 a 750 dollari. Una mossa finita nel mirino dei candidati democratici alle elezioni presidenziali americane del 2016 Hillary Clinton e Bernie Sanders e ben diversa dalle sue originarie intenzioni. Nella classifica di Forbes lo stesso Shkreli disse: «Mi piacerebbe focalizzare la mia vita nel creare nuove medicine per persone che soffrono di malattie rare».
Secondo il procuratore federale di New York, Robert Capers, Shkreli ha fuorviato potenziali investitori in MSMB in merito alla sua performance come manager e agli asset in gestione (decine di milioni di dollari, aveva fatto credere, ma erano meno di mille dollari). Il suo intento, è la tesi, era convincerli a investire nel suo fondo speculativo. Riuscendoci, il giovane aveva ulteriormente depistato gli investitori sull'andamento del fondo portandoli a credere che avessero guadagnato lauti profitti. Nel luglio 2010 per esempio aveva comunicato rendimenti del 35,77% dal lancio di MSMB Capital l'1 novembre del 2009 ma in realtà il fondo era in perdita del 18%. Quando poi i clienti hanno voluto riscattare il loro denaro, sostiene l'accusa, Shkreli ha illecitamente versato loro contanti e azioni di Retrophin (l'azienda farmaceutica lanciata nel 2011 proprio mentre gestiva MSMB) per un valore complessivo di 11 milioni di dollari.
Allo stesso tempo Retrophin fu oggetto di critiche per via del suo modello di business. In pratica, l'azienda comprava farmaci datati e finiti del dimenticatoio, spesso usati per la cura di malattie rare. Di quei farmaci alzava poi il prezzo. Un esempio: il costo al consumatore della pastiglia a marchio Thiola, usata per il trattamento dei calcoli renali, passò da 1,50 dollari a 30 dollari. Nel 2012 Retrophin fece il suo sbarco in Borsa attraverso un merger con un veicolo finanziario. Nel settembre 2014 la stessa Retrophin cacciò il giovane, poi denunciato lo scorso agosto per avere usato il gruppo come una sorta di salvadanaio personale da cui ha prelevato fondi per aiutare a ripagare investitori insoddisfatti che hanno perso denaro negli hedge fund dello stesso Shkreli. In interviste passate il giovane aveva detto che la denuncia era falsa e che serviva all'azienda per evitare di pagargli la dovuta buonuscita. Ma la Giustizia americana e la Consob americana la pensano diversamente. Tra le pratiche di cui è accusato c'è anche l'assunzione di alcuni di quegli investitori come presunti consulenti di Retrophin. Non a caso è stato arrestato anche Evan Greebel, ex consulente esterno di Retrophin.
«Shkreli è stato coinvolto in truffe multiple per intrappolare gli investitori attraverso una rete di bugie e imbrogli», ha dichiarato Capers in conferenza stampa. «I suoi piani sono stati accompagnati da sforzi per nascondere le frodi, che lo hanno portato a gestire le sue aziende, inclusa una quotata, come degli schemi Ponzi attraverso cui ha usato asset non propri per ripagare i debiti contratti». Il procuratore federale di New York ha parlato di «azioni sfrontate» che servono alla Giustizia americana per lanciare un messaggio chiaro a hegde fund manager e ad altri operatori finanziari: «Non ci stancheremo mai. Faremo di tutto per portare di fronte alla Giustizia i colpevoli di attività illegali».
Andrew J. Ceresney, della Sec, ha spiegato che «nell'arco di cinque anni Shkreli ha compiuto una serie di frodi a danno degli investitori dei suoi hedge fund e a danno degli azionisti di Retrophin per nascondere la sua scarsa performance di trading».
Intanto il titolo KaloBios Pharmaceuticals - di cui Shkreli salì al comando alla fine dello scorso novembre dopo che l'azienda aveva annunciato di essere a corto di liquidità, cosa che lo spinse a rilevarne una quota di maggioranza - resta sospeso dalle contrattazioni. Il Nasdaq, su cui è quotato, ha deciso di sospendere gli scambi del titolo già nel pre-mercato, quando era arrivato a cedere il 53,24% a 11 dollari dai 23,59 dollari.
Non sono solo gli investitori di KaloBios a prendere le distanze Shkreli. Lo fanno anche i membri della Wu-Tang Clan. La band musicale gli aveva venduto per 2 milioni di dollari l'unica copia dell'album intitolato “Once Upon A Time in Shaolin”, transazione che rese Shkreli l'uomo più odiato anche tra gli appassionati del gruppo rap. Ora Wu-Tang Clan dichiare che la vendita dell'album «fu accordata lo scorso maggio, ben prima che le pratiche di Shkreli venissero alla luce. Abbiamo deciso di dare in beneficenza una buona parte del ricavato».
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