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L’Ucraina non pagherà il debito di tre miliardi alla Russia.…

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la crisi fra i due paesi

L’Ucraina non pagherà il debito di tre miliardi alla Russia. Mosca: «È un default»

Nel giorno in cui al vertice del Consiglio europeo si rinnovano in automatico le sanzioni alla Russia - il premier Renzi ha definito «di dubbio gusto» e «sorprendente» il fatto di non aver aperto neanche una discussione - il governo ucraino decide ufficialmente di non rimborsare un prestito di tre miliardi di dollari alla Russia in scadenza domenica, introducendo una moratoria sul pagamento «sino all'accettazione delle proposte di ristrutturazione o l'adozione di rilevanti decisioni di un tribunale».

Il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk dunque conferma che il suo Paese non rimborserà la prima e rimasta unica tranche di un pacchetto di aiuti da 15 miliardi concessi da Putin all'allora presidente Yanukovych alla fine del 2013. A fine anno, dieci giorni dopo la scadenza del bond, l'Ucraina entrerà tecnicamente in default. La Russia ha annunciato che avvierà un’azione legale contro l’Ucraina quando sarà scaduto il periodo di grazia di dieci giorni, cioè il 30 dicembre. «È il riconoscimento del loro defualt- ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrji Peskov- A questo punto si sprono solo prospettive di tipo legale».

Il Fondo monetario internazionale, che all'inizio del mese ha cambiato la norma che prevedeva la sospensione degli aiuti ai Paesi in default, ha anticipato - si legge in una nota del vice direttore David Lipton - la possibile cancellazione dell'assistenza a Kiev se l'Ucraina non dovesse rispettare gli impegni richiesti, come l'approvazione del nuovo sistema fiscale bloccato dal parlamento e il taglio delle spese per il welfare.

Come ha dimostrato l’episodio del blackout in Crimea - tralicci tagliati in territorio ucraino che ha lasciato senza luce la penisola annessa alla Russia con un referendum considerato illegittimo dalla comunità internazionale - la tensione fra i due Paesi sta risalendo. Dispetti e minacce sono tutte riconducibili a una data, il primo gennaio 2016, giorno in cui l'Ucraina entrerà nell'area di libero scambio europea, il motivo che aveva innescato le proteste della Maidan di Kiev, che si erano concluse con la destituzione del presidente filorusso Viktor Yanukovych e un conflitto civile tuttora in corso fra ovest ed est del Paese dove è massiccia la presenza russa. Per quella data Mosca minaccia di introdurre dazi sull'import dei beni alimentari dall'Ucraina.

La Commissione Ue - è stato reso noto oggi a Bruxelles - a inizio 2016 presenterà inoltre la proposta legislativa a Parlamento e Consiglio Ue per liberalizzare i visti per i cittadini di Ucraina e Georgia in possesso di un passaporto biometrico. Le relazioni finali sui progressi dei due Paesi - si legge in una nota della Commissione - concludono infatti che entrambe raggiungono tutti i parametri dei quattro blocchi della seconda fase dei loro Piani d'azione per la liberalizzazione dei visti.

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