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L’Isis minaccia Israele: la Palestina non sarà la vostra…

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minacce in un messaggio audio

L’Isis minaccia Israele: la Palestina non sarà la vostra terra, sarà il vostro cimitero

L'Isis minaccia Israele. «La Palestina non sarà la vostra terra, né la vostra casa, ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perché i musulmani vi uccidano». Lo ha detto oggi il leader Abu Baker al-Baghdadi in un messaggio audio.

«Non abbiamo dimenticato la Palestina»
«Gli ebrei - ha detto ancora al-Baghdadi, in un intervento registrato rilanciato dai siti web in Israele - pensavano che avessimo dimenticato la Palestina e pensavano di essere riusciti a distrarre la nostra attenzione. Assolutamente no, non abbiamo dimenticato la Palestina nemmeno per un momento e con l'aiuto di Allah non la dimenticheremo. Presto, molto presto, avvertirete la presenza dei combattenti della Jihad».

Forti nonostante i raid
«Il Califfato resta forte nonostante i raid» della coalizione internazionale contro l'Isis, ha detto Abu Bakr al Baghdadi, in un nuovo messaggio audio di 24 minuti. Secondo Abu Bakr al Baghdadi «più è intensa la guerra che gli viene mossa, più diventa puro e forte», ha affermato il Califfo nel messaggio a lui attribuito e diffuso dall'account Twitter che normalmente viene usato per i comunicati del gruppo jihadista. A ottobre si era parlato di un possibile ferimento di Al-Baghdadi in un bombardamento dell'aviazione irachena contro il convoglio in cui viaggiava, vicino al confine con la Siria, ma la notizia non ha mai trovato conferma. Nel messaggio audio si condanna anche il tentativo dell'Arabia Saudita di formare una coalizione di Paesi musulmani per combattere l'Isis. «Se fosse una coalizione musulmana», ha affermato, «si sarebbe affrancata dai suoi padroni ebrei e crociati e assunto come obiettivo quello di uccidere gli ebrei e di liberare la Palestina».

L’ultimo messaggio era di maggio
L'ultimo messaggio di al-Baghdadi risaliva a maggio. Se sarà confermata l'attribuzione al Califfo, il nuovo messaggio arriva proprio mentre l'Isis è in difficoltà sul terreno. Il gruppo jihadista è incalzato dai bombardamenti russi e alleati in Siria, dove ha appena perduto il controllo di una diga strategica vicino a Raqqa, e sotto attacco in Iraq dove è in corso un'offensiva su Ramadi, uno degli ultimi bastioni jihadisti nel Paese.

Intanto le forze irachene riconquistano Ramadi
Le forze irachene hanno riconquistato il 50% del quartiere amministrativo di Ramadi, nel quarto giorno di offensiva per strappare all'Isis la citta' nel nord dell'Iraq. Lo riferisce una fonte della sicurezza, secondo la quale le truppe irachene sono a poche centinaia di metri dagli edifici governativi, tra i quali c'e' la sede del governo provinciale di Al Anbar. L'avanzata dell'esercito e' ostacolata da cecchini e esplosioni di autobombe. Secondo la stessa fonte negli scontri avvenuti nel quartiere di Al Huz sono morti 60 jihadisti e 15 soldati.

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