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Tedeschi sotto choc per le violenze sulle donne a Colonia: denunce anche ad…

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identificati tre sospetti del branco

Tedeschi sotto choc per le violenze sulle donne a Colonia: denunce anche ad Amburgo

Le aggressioni di Colonia - 90 denunce presentate da donne che hanno subìto molestie, sono state palpeggiate, derubate di soldi e telefonini la notte di Capodanno, e si registra anche un caso di stupro - mettono a dura prova le politiche sui migranti della cancelliera Merkel nelle ore in cui tre sospetti sono identificati, annuncia il ministro dell’Interno del Nord Reno Westphalia Ralf Jaeger. Nessun arresto però sinora è stato eseguito.

La novità inquietante è che la polizia di Colonia ritiene che i mille aggressori - che sembra non fossero mille - fossero organizzati in una rete, in un branco, e che abbiano agito in piccoli gruppi, che circondavano donne isolate anche con lo scopo di rapinarle. Si sta indagando su una rete criminale proveniente dalla vicina città di Duesseldorf, che dista una quarantina di chilometri. Il tipo di incidenti, secondo la polizia, è simile ad altri avvenuti, su scala minore, a Duesseldorf, dove in passato delle donne sono state distratte con violente molestie sessuali mentre venivano derubate. Le polizie delle due città renane stanno collaborando da alcune ore su questo caso.

I fatti come raccontati dalle aggredite gettano una nuova luce sulla «reale dimensione del crimine» aveva già premesso la polizia. Che descrive gli aggressori come giovani, ubriachi, di origine araba e nordafricana: circa mille uomini divisi in bande che si sono mescolati alla folla mentre i poliziotti cercavano di ripulire la piazza dai botti e petardi tirati da queste bande dalle gradinate sulla folla.

In settimana la stessa polizia pubblicherà un dettagliato report sull’accaduto, ma intanto il governo tenta in tutti i modi di evitare generalizzazioni e invita a non «ricoprire di sospetti» tutti gli stranieri e rifugiati presenti sul territorio tedesco come i gruppi di estrema destra hanno iniziato a fare in queste ore.

È prevedibilemente l’ora delle polemiche e ne scoppia una anche sui social media per le parole di Henriette Reker, sindaco di Colonia, che ha suggerito alle donne di usare maggiore cautela e attenzioni - come quella di tenersi a distanza dagli sconosciuti e cercare di rimanere sempre in gruppo - quando si trovano per strada per evitare altri incidenti.

Suggerimenti che sono apparsi un modo per addossare in qualche modo alle donne che la responsabilità delle aggressioni a chi invece chiede alla Reker di rafforzare la sicurezza nella città e portare di fronte alla giustizia i responsabili dell'ondata di aggressioni sessuali.

E su Twitter si è diffuso l'hashtag #EineArmlaenge, vale a dire tenere a distanza di braccio, per criticare, e prendere in giro, le parole della 58enne eletta sindaco lo scorso ottobre dopo essere stata pugnalata durante la campagna elettorale da un militante xenofobo che le imputava la sua posizione pro-rifugiati.

La vicenda non riguarda solo Colonia: salgono a 70 le denunce sporte da donne che hanno raccontato di aver subito molestie sessuali ad Amburgo durante la notte di San Silvestro. In 23 casi le vittime delle aggressioni hanno riferito di essere state anche derubate, e sono due le denunce per lesioni corporali.

E dopo le aggressioni di Colonia, la Slovacchia non vuole più accogliere profughi musulmani: lo ha annunciato il capo del governo Robert Fico. «Non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile a quel che è successo in Germania», ha detto in conferenza stampa.

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