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Abusi sulle donne, non solo Colonia. Denunce ad Amburgo, Zurigo e…

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IRA Merkel. la Slovacchia: «stop musulmani»

Abusi sulle donne, non solo Colonia. Denunce ad Amburgo, Zurigo e Salisburgo. Merkel: via chi non rispetta nostre leggi

Il governo slovacco ha dichiarato di non volere più accogliere profughi musulmani, dopo le aggressioni a sfondo sessuale verificatesi a Capodanno a Colonia. Lo ha annunciato il premier Robert Fico, spiegando che il suo governo non prenderà decisioni «che darebbero luogo ad una comunità definita di musulmani in Slovacchia», perché, ha aggiunto, «non vogliamo che in Slovacchia accada ciò che è accaduto in Germania».

Alla decisione resa nota dal premier Fico, il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto sentire la sua voce con un tweet, in cui ha scritto: «Aggressioni Colonia, denunce da altre città. Slovacchia: Non accoglieremo più profughi musulmani. E qui Renzi accoglie: questo è pericoloso!».

Ad Amburgo 70 denunce per molestie sessuali
Intanto è salito a 70 il numero delle denunce sporte da donne che hanno raccontato di aver subito molestie sessuali ad Amburgo durante la notte di San Silvestro. In 23 casi le vittime delle aggressioni hanno riferito di essere state anche derubate, e sono due le denunce per lesioni corporali. Le aggressioni sono state compiute per lo più lungo il famoso Reeperbahn, la notissima zona “a luci rosse”, nel tratto denominato “Grosse Freiheit” (Grande libertà), luogo centrale della vivacissima vita notturna del quartiere St Pauli. La polizia di Amburgo al momento “non ha alcun indizio per affermare che vi sia un collegamento con i fatti di Colonia”, ha spiegato un portavoce. “Anche perché fino ad oggi non vi è stato alcun fermo, e le indagini sono ancora in corso”. Tuttavia anche nel caso delle aggressioni avvenute in città le donne hanno denunciato di essere state molestate da persone che avevano un background migratorio, ha aggiunto la fonte. E il numero delle denunce arrivate fino ad oggi fa pensare comunque a un fenomeno “nuovo”, qualcosa di inedito nelle proporzioni.

Aggressioni e analogie a Zurigo e Salisburgo
Intanto anche a Zurigo sono state segnalate aggressioni ai danni di giovani donne a margine dei festeggiamenti di Capodanno, come avvenuto a Colonia, in Germania, nei giorni scorsi. La polizia ha reso noto oggi di avere ricevuto le denunce di diverse donne che dicono di avere subito molestie sessuali. Hanno raccontato, scrive la polizia locale in una nota, di essere state derubate e molestate sessualmente da gruppi di uomini di carnagione scura che le hanno toccate «sopra i vestiti» mentre si trovavano nella folla. Le segnalazioni sono arrivate alla polizia durante le indagini relative ai borseggi registrati la notte di San Silvestro nella zona in cui circa 120mila persone si sono riunite per ammirare i fuochi d'artificio. Alcune delle segnalazioni relative alle molestie sessuali sono state fatte «nel giro delle ultime 24 ore». Le denunce, ha precisato un portavoce, stanno proseguendo. Anche a Salisburgo, in Austria, la polizia ha fatto sapere di avere avuto casi simili durante le festività. Da parte loro, i media locali hanno segnalato un aumento di accuse di molestie sessuali.

Merkel: la Germania non può accettare questi fatti
Nel primo pomeriggio si era espressa anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha sottolineato la necessità di arrivare alle conseguenze per «i fatti criminali ripugnanti» compiuti contro le donne a Colonia la notte di San Silvestro. Fatti che «la Germania non accetta», ha affermato. «La sensazione - in questo caso delle donne - di sentirsi completamente vulnerabili è anche per me personalmente intollerabile», ha affermato la cancelliera. Merkel ha quindi detto di voler valutare «se sia stato fatto tutto il necessario per rimpatriare gli stranieri che si siano macchiati di reati in Germania, per dare anche qui un messaggio chiaro a coloro che non vogliono rispettare le nostre leggi». Merkel ha precisato che ciò che è accaduto a Colonia così come in altre città «non sono solo casi isolati». Trascurando il fatto che sembrerebbe che gli aggressori siano perlopiù nativi tedeschi di origini nordafricane. Seconde generazioni, come minimo.

Ma a sei giorni dalle violenze la paura continua a regnare a Colonia, presidiata dalla polizia, innescando timori e polemiche politiche dalle conseguenze ancora imprevedibili. Comprese quelle seguite all'invito lanciato alle donne dal sindaco Henriette Reker a tenersi a buona distanza dagli sconosciuti. Camionette e agenti di polizia presidiano la stazione e la cattedrale di questa città della Renania tedesca, dove oltre un centinaio di donne hanno subito molestie e furti la notte di San Silvestro da parte di «uomini percepiti come arabi o nordafricani», secondo le testimonianze delle stesse vittime. Solo tre di questi sono stati identificati e l'azione della polizia nelle indagini mostra un'evidente cautela. Sei giorni dopo i fatti, però, le denunce continuano, mentre le testimonianze evidenziano lo sgomento generale. «Degli uomini hanno tentato di scipparmi, come debbo reagire la prossima volta?» chiede Marie-Sophie Christ a un agente sulla piazza centrale, teatro dell'aggressione di massa.

Il centro commerciale che sorge nei pressi della stazione di Colonia è noto come paradiso degli scippatori, soprattutto durante le festività di fine anno. Ma il quadro con la notte di Capodanno è cambiato, raccontano i commercianti. «Erano a centinaia, davvero aggressivi», riferisce una venditrice di panini che non vuole rivelare il suo nome. A suo avviso di trattava «di arabi», ma «non di rifugiati» e soprattutto «erano davvero organizzati». C'è rabbia per l'intervento della polizia, giudicato tardivo e poco efficace - anche per lo scarso numero degli agenti inviati sul luogo - e c'è timore di una fuga generale dei turisti, importante risorsa per la città. In realtà le cancellazioni sono già cominciate, nei prossimi giorni si vedrà se si è trattata di una reazione della prima ora o di una dinamica più grave.

Alle polemiche su quanto accaduto si aggiungono quelle scatenate dalle parole del sindaco Henriette Reker, che ha consigliato alle donne di Colonia di «tenersi a un braccio di distanza» dagli uomini non conosciuti. Un cambio di immagine drammatico per Reker, che era diventata una sorta di icona in patria dopo l'attacco subito da un folle dalle posizioni xenofobe: accoltellata nell'ottobre 2015 per le sue posizioni a favore dell'accoglienza dei migranti, ora promotrice se non dell'intolleranza, di una cautela davvero estrema, tutta rivolta agli uomini non del luogo. L'hashtag #einearmlaenge (a un braccio di distanza) impazza su twitter, spunto per i commenti di chi vuole chiudere le frontiere ai profughi e di chi rifiuta invece la tentazione di mettere tutto e tutti nello stesso calderone. Tra i tweet che rimbalzano più frequenti, uno ricorda le parole della premier israeliana Golda Meir quando le fu proposto di imporre il coprifuoco per le donne a causa di frequenti aggressioni da parte di uomini. «Sono gli uomini che aggrediscono, allora che restino loro a casa», sentenziò la prima donna scelta per guidare il governo israeliano.

La solidarietà della Boldrini
«La mia piena solidarietà alle decine e decine di donne vittime di violenze, molestie e umiliazioni fisiche e verbali nella notte di Capodanno a Colonia». È quanto ha scritto la presidente della Camera Laura Boldrini, in un lungo post su Fb. «I gravi fatti denunciati - prosegue - meritano la più ferma condanna e sono certa che le autorità tedesche impegnate nelle indagini riusciranno a fare chiarezza con la necessaria tempestività e a punire i responsabili con il dovuto rigore. Sono dalla parte delle donne, sempre, e trovo intollerabile che nelle nostre città possano essere costrette a subire un clima di intimidazione».

«Una delle conquiste della civiltà giuridica è il principio che la responsabilità penale è personale: dunque chi ha sbagliato dovrà pagare, indipendentemente dalla sua nazionalità o provenienza, senza che ciò debba alimentare campagne di discriminazione contro intere comunità - mette in chiaro la presidente - In queste ore in rete è stato strumentalmente ricordato un mio tweet di ottobre, nel quale mi congratulavo con la neosindaca di Colonia per la sua elezione dopo che in campagna elettorale un fanatico l'aveva aggredita a coltellate proprio per le sue posizioni sull'immigrazione. Allora come oggi sono al fianco delle donne oggetto di violenza».

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