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Putin: «Vicino all'Occidente, rispetto Angela Merkel»

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intervista alla bild

Putin: «Vicino all'Occidente, rispetto Angela Merkel»

Al primo giorno dopo la conclusione delle festività ortodosse, la Russia ha subito accusato l'impatto degli ulteriori cali del petrolio (ormai sotto i 33 dollari al barile) sul rublo e sulla Borsa di Mosca: l'indice Rts denominato in dollari ha perso il 4,16%, il Micex è a -3,24, mentre il rublo viene scambiato a 83,97 contro l'euro - tornando ai livelli del dicembre 2014 - e a 76,46 rubli sul dollaro. In un'intervista esclusiva alla tedesca Bild, registrata a Sochi il 5 gennaio scorso, Vladimir Putin ammette il danno che il calo dei prezzi sta infliggendo all'economia russa. Ma, ancora una volta, cerca di leggere la situazione in positivo: “Quando i prezzi del petrolio sono alti - dice il presidente russo - per noi è molto difficile resistere alla tentazione di spendere i guadagni del petrolio per coprire le spese correnti. Così i nostri deficit erano cresciuti in modo pericoloso.

Ora siamo costretti a ridurli”. Tra gli elementi citati da Putin a sostegno del proprio ottimismo sono le riserve tuttora consistenti della Banca centrale russa - 340 miliardi di dollari e i due fondi sovrani, con risorse di 70 e 80 miliardi di dollari. “Abbiamo adottato una serie di programmi, compresi quelli volti alla sostituzione delle importazioni, che ci spingono a investire nell'alta tecnologia”. Il risultato, sottolinea Putin, è che per la prima volta in tanti anni la Russia registra una crescita dell'export di beni ad alto valore aggiunto.

Ma l'intervista alla Bild è anche l'occasione per aprire l'anno rilanciando la propria visione sulla guerra in Siria, le relazioni con la Nato e con la Germania, il nodo delle sanzioni occidentali contro la Russia. “Tutti dicono che prima bisogna attuare gli Accordi di Minsk (per la pacificazione dell'Ucraina orientale, ndr) e solo dopo si possono riconsiderare le sanzioni. Sembra un teatro dell'assurdo”, nota Putin, sottolineando che la realizzazione degli Accordi spetta all'Ucraina: “Non si può richiedere a Mosca di fare qualcosa che spetta a Kiev”.

Che cosa abbiamo sbagliato, chiedono a Putin riflettendo sulle guerre e le crisi che il mondo vive a 25 anni dalla fine della Guerra fredda? “Abbiamo sbagliato tutto fin dall'inizio - risponde -. Non abbiamo superato la divisione dell'Europa: 25 anni fa il Muro di Berlino è crollato, ma altri muri invisibili sono stati spostati verso Est. E questo ha messo le basi per accuse reciproche, fraintendimenti, future crisi”. Dopo la caduta del Muro, ricorda Putin, si disse che la Nato non si sarebbe estesa verso Est, per poi venire meno alle rassicurazioni fatte a Mikhail Gorbaciov. Arrivando a quanto sta avvenendo in Libia, o in Iraq, “noi dicevamo - spiega Putin - “Non fatelo, non andate là, non commettete errori”. Ma nessuno ci ascoltava.

Ci accusavano di essere anti-occidentali, ostili. E ora che avete centinaia di migliaia, un milione di rifugiati, pensate che la nostra posizione fosse anti-occidentale o pro-occidentale?”. Ma anche la Russia ha commesso errori: “Non abbiamo affermato i nostri interessi nazionali, avremmo dovuto farlo fin dall'inizio. Il mondo sarebbe stato più equilibrato”.
Putin spiega agli interlocutori tedeschi di non essere cambiato rispetto al “primo Putin” degli anni 2000 deciso ad avvicinarsi all'Europa. “Non è cambiato neppure il mio approccio sulla lotta comune al terrorismo. Abbiamo di fronte minacce comuni, vogliamo che tutti i Paesi uniscano le forze per combatterle, stiamo ancora cercando di farlo.

Anche se non siginifica che siamo noi a dover accettare tutto quello che altri decidono. E se qualcuno non è d'accordo con le nostre posizioni, dovrebbe evitare di vederci come nemici. Non sarebbe meglio ascoltarci, riflettere su quello che diciamo, accettare qualcosa e cercare soluzioni comuni?”.
Infine, il presidente russo è convinto che le relazioni con la Germania continuino a essere basate “sull'attrazione reciproca tra i nostri popoli”. Malgrado le sanzioni che nel 2015 hanno dimezzato un interscambio ora solo a 40 miliardi di dollari, rispetto agli 80 miliardi del 2005. “Ma supereremo le difficoltà in cui ci troviamo oggi”. Compreso il rapporto con Angela Merkel, che Putin conferma di rispettare e che considera “una persona sincera. C'è una cornice entro cui deve lavorare, ma non ho dubbi sul fatto che lei cerchi sinceramente di trovare le soluzioni, compresa quella per l'Est dell'Ucraina”.

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