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La Germania accelera sulle espulsioni

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Europa

La Germania accelera sulle espulsioni

  • –Alessandro Merli

FRANCOFORTE

La morte di almeno otto turisti tedeschi ieri mattina nell’attentato terroristico di Istanbul e una violenta manifestazione di estremisti di destra a Lipsia nella serata di lunedì aggravano le difficoltà del Governo tedesco, che ha varato ieri nuove proposte per facilitare l’espulsione degli immigrati che commettono reati.

Il cancelliere Angela Merkel ha convocato per la serata di ieri una riunione straordinaria dell’esecutivo, dopo aver sostenuto, in una dichiarazione sull’attentato di Istanbul, che «la libertà e la nostra determinazione a combattere il terrorismo, insieme ai nostri alleati internazionali, alla fine prevarranno». La signora Merkel è stata in contatto per tutta la giornata con il Governo turco. Il rapporto privilegiato con la Turchia è uno degli strumenti principali attraverso i quali Berlino conta di contenere il flusso di rifugiati, che nel 2015 ha superato il milione di persone.

L’attentato di Istanbul non ha fatto che accentuare le pressioni sul Governo a fronte dell’emergenza rifugiati, esplose dopo i fatti di Capodanno a Colonia, dove nei pressi della stazione centinaia di donne sono state aggredite e molestate sessualmente da bande composte per lo più da immigrati di origine nordafricana o mediorientale. Ieri, i ministri dell’Interno e della Giustizia hanno dettagliato una proposta per facilitare l’espulsione degli stranieri che abbiano ottenuto o richiesto asilo in Germania e siano stati condannati a un anno di reclusione. Verranno espulsi anche tutti gli stranieri colpevoli di aggressioni fisiche o sessuali, di resistenza alla polizia, o danneggiamenti alla proprietà, tutti reati che normalmente prevedono la condizionale. Il Governo cercherà ora di far approvare il piano in tempi brevi dal Parlamento, con la creazione di una corsia preferenziale. L’appoggio dei due partiti della grande coalizione, democristiani e socialdemocratici rende scontato il passaggio delle misure. È allo studio anche la possibilità di dichiarare “sicuri” Algeria, Marocco e Tunisia, tre Paesi dai quali provengono diversi degli indagati per i fatti di Colonia, e poter così rimpatriare chi si macchia di reati. La legge prevede infatti eccezioni al rimpatrio per gli immigrati provenienti da Paesi che non li rivogliono o dove rischiano la morte o la tortura. Con la definizione come sicuri dei Paesi dei Balcani lo scorso anno, la Germania ha visto di recente un forte calo degli arrivi dalla regione.

Un sondaggio del quotidiano popolare “Bild” rivela che, dopo i fatti di Colonia, l’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti degli immigrati si è inasprito. Il 63% degli interpellati ritiene che in Germania ce ne siano troppi.

Lunedì sera, intanto, il quartiere di Connewitz a Lipsia è stata messo a ferro e fuoco da bande di neonazisti, autodefiniti “football hooligans”, che hanno infranto vetrine, bruciato auto e compiuto altri atti vandalici. La polizia ne ha arrestati 211. Le violenze sono avvenute in contemporanea a una manifestazione del movimento xenofobo Legida, il ramo di Lipsia di Pegida, che si è svolta invece pacificamente.

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