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Aiuti alla Grecia sul tavolo Ue, Atene accetta il ritorno del Fmi

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LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

Aiuti alla Grecia sul tavolo Ue, Atene accetta il ritorno del Fmi

Atene torna sul tavolo di discussione della Ue. In vista delle decisioni sul debito greco a fine gennaio si sono chiariti alcuni punti fondamentali sulla intricata questione: 1) Atene, ha detto il presidente dell’Eurogruppo e dell’Ecofin Jeroem Dijssembloem, accetta che l’Fmi entri in partita nelle discussioni del debito e viene dunque superata la questione della opposizione espressa da l premier AlexisTsipras; 2) il Fondo chiede una ristrutturazione del debito agli europei su pressioni di alcuni membri non europei dell’Fmi prima di concedere nuovi finanziamenti; 3) Il portavoce dell’Fmi, Jerry Rice, chiede ad Atene un riforma seria delle pensioni. Tutti dunque sono chiamati a fare un passo indietro e a trovare un difficile compromesso. Ma andiamo con ordine.

1) Atene accetta che l’Fmi entri nelle discussioni
La Grecia accetta la partecipazione del Fondo monetario internazionale nel nuovo piano di aiuti. Lo ha indicato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, prima dell'inizio della riunione dei ministri finanziari dell'unione monetaria. Il ministro olandese ha spiegato che il suo collega greco Euclide Tsakalotos, che ha sostituito Yanis Varoufakis, gli ha confermato che «il governo ellenico accetta la necessità che il Fmi faccia parte del processo». Il Fondo monetario, in ogni caso, non ha ancora deciso se partecipare al programma o meno, in attesa che siano chiarite le decisioni sull'alleggerimento del debito greco.

La partecipazione del Fondo monetario internazionale al terzo programma di aiuti fissato a 86 miliardi è una condizione fondamentale, secondo l'Eurogruppo (e non solo della Germania e degli altri paesi del “fronte del Nord”), per il successo del salvataggio della Grecia. Ma è prematuro speculare su quando ciò avverrà e a quali condizioni. Alcuni grandi azionisti del Fmi (in particolare un Paese del calibro del Brasile) da molto tempo criticano l'intervento del Fondo monetario in Europa, essendo quell'area una delle più ricche del pianeta. In ogni caso la stabilizzazione del debito ellenico e la sua sostenibilità è la condizione posta dai vertici Fmi per rientrare nelle nuove operazioni a sostegno di Atene.

In realtà è una posizione che il Fondo avrebbe da sempre dovuto rispettare ma nel 2010 prima si decise di varare le misure di austerità, poi di finanziare il Paese ma non si fece l’haircut cioè il taglio de l debito ( che avvenne solo nel 2012) per consentire soprattutto alle banche francesi e tedesche di uscire dall’esposizione eccessiva che avevano sul debito sovrano ellenico.

Lo stesso Dijsselbloem ha indicato giovedì che la partecipazione del Fmi dipende dalla bontà e dalla profondità della riforma delle pensioni, il cui progetto è stato appena presentato dalla Grecia ai creditori. Su tale progetto le discussioni, indica una fonte europea, non sono poi così facili né l'esito appare al momento scontato. Il presidente dell'Eurogruppo ha riconosciuto che «la proposta presentata dai greci è seria, ma occorre valutare bene che cosa implica in termini di sostenibilità finanziaria».

La questione delle pensioni è importante per determinare l'andamento della finanza pubblica nel medio-lungo termine. Solo quando sarà chiaro tale percorso, e sarà chiusa positivamente la prima verifica sull'attuazione del programma economico concordato l'estate scorsa, potrà cominciare la discussione sull'alleggerimento del debito che includerà interventi sulle scadenze (per allungarle ancora di più), sul livello dei tassi (per scontarli ancora di più) e sul periodo di grazia. Dijsselbloem ha detto che tale processo richiederà mesi più che settimane.

La direttrice Fmi Christine Lagarde incontrerà il premir greco Alexis Tsipras nel corso delle conferenze di Davos la prossima settimana.

2) Fmi pronto a entrare in gioco, ma solo con una ristrutturazione del debito
In aggiunta di un insieme di politiche “credibili”, la Grecia ha bisogno di una “solida” ristrutturazione del debito da parte dei partner europei affinché gli sforzi fiscali e la crescita nel lungo termine della nazione siano sostenuti. Lo ha detto Gerry Rice, direttore comunicazione del Fondo monetario internazionale. Parlando nel corso del consueto incontro bisettimanale con la stampa, il portavoce dell'istituto guidato da Christine Lagarde ha ribadito come le riforme da un lato e la ristrutturazione del debito dall'altro siano «componenti cruciali di un programma di aiuti che il Fondo possa appoggiare». Va ricordato che l'ultimo salvagente lanciato ad Atene non ha visto la partecipazione dell'Fmi, che dice che «la conclusione delle discussioni» che chiamano in causa l'istituto stesso «dipenderanno dai progressi su quei due fronti». Rice ha ricordato che «la Grecia sta affrontando una serie di sfide: le finanze pubbliche insostenibili, il sistema bancario vulnerabile, gli impedimenti strutturali alla crescita. Abbiamo detto più volte che il programma deve basarsi su riforme e ristrutturazione del debito». L'Fmi «è totalmente coinvolto» nelle discussioni in corso con le autorità greche sul programma di aiuti lanciato dai partner Ue: «Sono produttive, procedono». L’obiettivo dell'Fmi è «sostenere la Grecia al meglio». Rice ha confermato che il premier greco Alexis Tsipras si confronterà con i vertici dell'Fmi al World Economic Forum previsto a Davos, Svizzera, dal 20 al 23 gennaio. Una data dell'incontro non è stata comunicata.

Sistema pensionistico da riformare
3) Il sistema pensionistico greco è «insostenibile» perché i contributi versati dai cittadini «non sono sufficienti a finanziare il livello generoso» di pensioni distribuite e che richiedono «ogni anno trasferimenti dalle casse dello Stato vicini al 10% del Pil». Sempre Gerry Rice ha spiegato che «affrontare gli squilibri del sistema attraverso una riforma delle pensioni è essenziale per la sostenibilità delle finanze pubbliche e la credibilità dei target ambiziosi fissati dalle autorità» ad Atene. L'Fmi ha confermato di avere ricevuto dalle autorità greche la bozza di proposte sulla riforma delle pensioni: «Il nostro team le sta valutando attentamente e non ha ancora completato la sua analisi. Ci aspettiamo di discuterne in modo approfondito con le autorità e con i partner Ue nell'imminente prima revisione dell'Esm», il Meccanismo europeo di stabilità. Solo dopo tutte queste tappe e compromessi il puzzle greco tornerebbe sul sentiero della stabilità.

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