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Pugno duro di Erdogan: arrestati 21 accademici pro dialogo sui curdi

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Pugno duro di Erdogan: arrestati 21 accademici pro dialogo sui curdi

Qual è il pericolo maggiore per la stabilità politica della Turchia? L'Isis e la sua minaccia terroristica? No, il governo turco pensa che sia la minaccia dei ribelli curdi del Pkk la priorità da affrontare. Infatti la polizia turca ha arrestato 21 accademici con l'accusa di «propaganda terroristica» per una petizione pubblica da loro realizzata per denunciare le operazioni militari in corso contro i ribelli curdi del Pkk nel sudest della Turchia.

Lo riporta l'agenzia di stampa Anadolu, spiegando che la polizia ha arrestato gli accademici dell'Università di Kocaeli, vicino a Istanbul, nelle prime ore di oggi dopo aver condotto raid nelle rispettive abitazioni.
Gli arresti seguono l'apertura di un'inchiesta da parte della procura turca su 1.200 accademici di 90 università turche per «insulti allo Stato» e per «propaganda terroristica» nel dare il via alla petizione. Il documento sotto accusa, intitolato “Non faremo parte di questo crimine”, chiede ad Ankara di metter fine ai «massacri deliberati e alla deportazione di curdi e di altre persone nella regione».

Ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva accusato di «tradimento» i firmatari della petizione, compreso il sociologo statunitense Noam Chomsky e il filosofo sloveno Slavoj Zizek. Purtroppo è un altro segnale inquietante della svolta sempre più autoritaria che il nuovo esecutivo turco a maggioranza Akp, il partito filo-islamico al potere dal 2002, sta imprimendo alla propria agenda di governo. Poco dialogo con le opposizioni parlamentari e soprattutto nessun colloquio con l'Hdp, il partito filo-curdo che chiede di riaprire i colloqui di pace con il Pkk per ridurre la tensione già molto elevata dopo due consultazioni elettorali, di cui una anticipata nel 2015. Anche le tensioni con Mosca dopo l'abbattimento del Suhkoi russo e l'ultimo attentato avvenuto martedì a Istanbul che ha provocato la morte di dieci turisti tedeschi non hanno certamente rassenerato il clima del Paese che deve anche affrontare le conseguenze economiche del rialzo dei tassi della Fed, un elemento che ha influito sulle società turche indebitate in dollari e con ricavi in lire turche svalutate.

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