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ok dell’Agenzia per l'energia atomica

Fine delle sanzioni: l’Iran torna nella comunità internazionale

Inizia una nuova era nei rapporti tra Iran e Occidente. Il rapporto dell'Aiea, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, ha infatti dato il via libera all'applicazione dell'accordo sul nucleare con Teheran. Secondo il direttore generale dell'Aiea, Yukiya Amano «l'Iran ha rispettato tutte le misure per far sì che si possa attuare l'Implementation Day (giorno dell’attuazione della revoca delle sanzioni, ndr) secondo quanto previsto dall'accordo». Si apre così il via libera alla revoca delle sanzioni Usa, Onu e Ue legate al programma nucleare iraniano. Resteranno in vigore quelle Usa legate alla sperimentazione dei missili balistici e al rispetto dei diritti umani.

Le sanzioni sono dunque revocate dopo nove anni comeo ha annunciato la responsabile della diplomazia europea Federica Mogherini in una conferenza stampa congiunta a Vienna con il ministro iraniano degli esteri Javad Zarif. Si tratta di un evento davvero storico perché l’Iran è isolato dalla comunità internazionale almeno dal 2006 ma i suoi rapporti con l’Occidente, e con gli Stati Uniti in particolare, si sono deteriorati dai tempi della rivoluzione khomeinista del 1979. È senza ombra di dubbio il più importante ritorno sulla scena internazionale di uno Stato-chiave dalla fine della guerra fredda. Gli ultimi dettagli sono stati definiti nelle ultime ore a Vienna: «Stiamo arrivando al giorno dell'attuazione degli accordi. Nulla di grave, ma la diplomazia richiede pazienza. Tutti sappiamo che non ci sono alternative» ha scritto in un tweet Zarif.

Nell’ambito dell’accordo l’Iran ha liberato «quattro cittadini statunitensi, incluso Jason Rezaian», il capo dell'ufficio di Teheran del Washington Post, riferisce l'agenzia semi-ufficiale Fars. Tutti e quattro hanno la doppia cittadinanza iraniana e americana e sono stati rilasciati nell’ambito di uno scambio di prigionieri che prevede anche la liberazione di sette iraniani detenuti negli Stati Uniti. Gli altri americani rilasciati sono Saeed Abedini, un pastore cristiano, Amir Hekmati, un ex marine, e Nosratollah Khosravi, un imprenditore. Gli ex detenuti statunitensi saranno trasferiti in Svizzera a bordo di un aereo elvetico - partito domenica 17 gennaio intorno alle 13,30 - e da qui raggiungeranno la base militare americana di Landstuhl, in Germania. Un quinto cittadino americano, lo studente Mathew Trevithick - incarcerato in Iran nei mesi scorsi - è stato rilasciato separatamente dalle autorità iraniane.

La revoca delle sanzioni fa seguito all'accordo sul controverso programma nucleare di Teheran concluso il 14 luglio 2015 con il Gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Gran Bretagna, ovvero i Paesi che hanno diritto di veto all'Onu, più la Germania). «Oggi è un bel giorno per il mondo», ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, ed «è anche un bel giorno per la regione». Sul punto, come si è detto, si è espressa nel suo rapporto l'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica: gli esperti dell'Onu hanno certificato che il regime iraniano ha assolto tutti gli obblighi derivanti dall'accordo sul nucleare sottoscritto a luglio. Con il via libera dell'Aiea, scatta il cosiddetto «Implementation Day» (giorno dell’attuazione) e le sanzioni iniziano a essere rimosse.

Il testo dell'accordo nucleare prevede garanzie affinché l'Iran non possa dotarsi dell'arma atomica, in cambio di una revoca graduale delle sanzioni internazionali adottate a partire dal 2006 dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, tra cui il congelamento dei beni di individui e società collegate al programma di arricchimento e che vietano al Paese la fornitura di tecnologia nucleare.

«Dopo l'entrata in vigore dell'accordo nucleare, il terreno è propizio per una maggiore cooperazione a livello regionale per lottare contro il vero pericolo che minaccia la nostra regione, vale a dire il terrorismo e l'estremismo», ha detto il ministro iraniano riferendosi in particolare alle milizie dell'Isis. «Noi siamo pronti e speriamo che gli altri paesi vicini e la comunità internazionale lo siano ugualmente», ha concluso Zarif. Nelle ultime settimane i rapporti tra Iran, capofila del fronte sciita islamico, e Arabia Saudita, leader del fronte sunnita, sono drammaticamente peggiorati dopo l’esecuzione della condanna a morte a Riad dell’influente imam sciita Nimr al-Nimr e il conseguente assalto all’ambasciata saudita di Teheran.

Le sanzioni, approvate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu ormai nove anni fa, hanno isolato il sistema finanziario iraniano dal resto del mondo, ridotto drasticamente l’export di petrolio - la principale risorsa del Paese che ha le terze riserve dell’Opec dopo Venezuela e Arabia Saudita - e imposto sacrifici agli 80 milioni di abitanti del Paese. La maggior parte delle sanzioni saranno revocate immediatamente e l’Iran conta a breve di poter esportare mezzo milione di barili di petrolio al giorno aggiuntivi.

Non solo, ma altri affari sono in vista. Il ministro dei Trasporti iraniano ha annunciato infatti che il Paese acquisterà 114 Airbus, precisando che l'accordo raggiunto entrerà in vigore appena verranno revocate le sanzioni. Airbus ha però comunicato che i negoziati con l’Iran per la commessa saranno possibili solo quando le sanzioni saranno state rimosse. Anche gli Stati Uniti si muovono: Obama ha infatti tolto l'ultradecennale bando sull'export di aerei civili americani all’Iran.

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