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A GUIDA CINESE

È nata la Banca asiatica degli investimenti, il business può partire

L'Aiib, da oggi, è operativa. La nuova Banca multilaterale asiatica per le infrastrutture e gli investimenti nata su impulso della Cina è pronta al business. Lo ha detto questa mattina nella prima conferenza stampa della storia della banca il neopresidente, Jin Liqun, delineando le coordinate che seguirà questa nuova entità alla quale hanno aderito ben 57 Paesi, ma in cui la Cina, Paese promotore, detiene il cosiddetto potere di veto. Ben 30 governatori, pari al 74% del capitale dell'Aiib hanno preso parte a questa riunione inaugurale, sono stati approvati regole e codice di condotta.

Nasce in una domenica freddissima, la capitale cinese è avvolta nel gelo, quasi una metafora di ciò che sta succedendo nei mercati finanziari, in forte ribasso e con le quotazioni dello yuan in picchiata.

Ebbene, nel weekend la Banca centrale ha deciso di innalzare i ratios per lo yuan offshore a partire dal 25 prossimo gennaio. Nel mirino Macao, Shenzhen, Zuhai, Hong Kong, tutte aree nelle quali si sono incanalati in questi giorni flussi di capitali in fuga dalla Cina.

Un segnale negativo che segue a ruota il mea culpa del capo della Consob cinese, Xiao Gang, già in odore di sostituzione – come annunciato dal Sole 24 Ore - per essere stato poco incisivo (è la seconda volta che accade dopo l'agosto scorso) nella gestione delle turbolenze finanziarie di inizio anno. I mercati finora hanno perso almeno il 20 per cento.

Se l'Aiib dunque risponde all'esigenza di allargare gli orizzonti e contare di più politicamente, la Cina è costretta a guardare entro il cortile di casa propria e a chiedersi come tenere a freno un difficile cammino verso un'economia governata dalle forze dei mercati.

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