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Violenza sulle donne, Agenzia europea: «Dopo Colonia azioni…

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l'Agenzia Europea per i diritti fondamentali

Violenza sulle donne, Agenzia europea: «Dopo Colonia azioni mirate, ma il 30% degli abusi avviene in famiglia»

Violenze tra le mura domestiche, nei luoghi pubblici, sul luogo di lavoro o su internet. La violenza sulle donne non è certamente una novità di queste ultime settimane. Dopo i fatti di Colonia, le aggressioni e gli abusi sulle donne durante la notte di Capodanno, e la giustizia fai da te con l'altrettanto terribile caccia all'uomo che ne è seguita, si fa sempre più urgente in Europa una riflessione sulla violenza di genere.

Secondo l'Agenzia Europea per i diritti fondamentali (Fra), che lancia un appello ad intraprendere azioni mirate per contrastare il fenomeno, il caso delle violenze da parte dei migranti, certamente da condannare, non deve però far dimenticare che la maggior parte degli attacchi contro le donne avviene tra le mura domestiche, gli autori spesso e volentieri sono i partner o conoscenti e amici delle vittime.

Dai dati di un sondaggio della Fra, che ha coinvolto 42mila donne in tutta Europa, emerge che il 22% delle donne sono state vittime di violenze da parte del partner. Il 30% ha subito aggressioni fisiche o abusi sessuali da parte di un membro della famiglia, 22% da amici o conoscenti e il 22% da parte di qualcuno che la vittima in ogni caso conosceva.

«L'abuso che ha avuto luogo a Colonia e altrove nella notte di Capodanno è stato terribile ed è un grave abuso. Non esiste una gerarchia dei diritti fondamentali: il rispetto deve essere chiaro per tutti», ha affermato il direttore della Fra Michael O'Flaherty «Tuttavia, la ricerca Fra dimostra chiaramente che la maggior parte degli autori di violenze contro le donne fa parte del nucleo familiare o sono amici e conoscenti della vittima. Gli eventi del mese scorso non devono essere utilizzati come pretesto per incitare i pregiudizi contro gli immigrati o contro qualsiasi altro gruppo».

In totale solo il 30% delle vittime, secondo lo studio della Fra, sostiene di aver subito violenze da un estraneo. In Italia, secondo i dati del sondaggio, il 27% delle donne avrebbe subito violenze fisiche o sessuali dall'età di quindici anni, il 17% da un partner. Dato che nel nostro paese sale al 38% per quanto riguarda le violenze psicologiche da parte del proprio compagno, comunque al di sotto della media Ue del 43%. I paesi che presentano le percentuali più alte di violenze sulle donne sono la Danimarca, la Finlandia e la Svezia. Mentre i paesi con un tasso minore sono la Polonia, l'Austria e la Croazia.

Nell'analisi dell'Agenzia per i diritti fondamentali si evidenziano alcune azioni per contrastare il fenomeno: Campagne che coinvolgano direttamente gli uomini e non solo le donne; gli stati membri devono ratificare la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza domestica. Necessaria è anche una buona formazione per la polizia, gli operatori sanitari, gli specialisti nei servizi di supporto alle vittime di abusi e i datori di lavoro, mettendo a disposizione le risorse necessarie.

Anche internet e i social media hanno un ruolo in questa battaglia nell'assistere le vittime nel riportare gli abusi subiti. In particolare, sottolinea la Fra, si deve lavorare per lo sviluppo di un sistema armonizzato e migliore di raccolta dati a livello europeo sulle violenze sulle donne in Europa.

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