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Davos al via con DiCaprio. Occhi puntati sulla Quarta rivoluzione industriale

DAVOS - Avvio glamour per la riunione annuale del World Economic Forum a Davos. La cerimonia inaugurale, officiata come ogni anno dal fondatore Klaus Schwab, è stata l'occasione per consegnare il Crystal Award a Leonardo DiCaprio per il suo impegno ambientalista. Il candidato all'Oscar, nelle insolite vesti di oratore, ha invitato i leader della finanza e della politica confluiti a Davos a combattere assieme contro il cambiamento climatico.

Il clima figura in effetti tra i temi del summit, assieme alla sicurezza (ovvero i nodi geo-politici), alla nuova e tutt'altro che rassicurante “normalità” della crescita mondiale e ai prezzi delle materie prime. L'argomento centrale dei 4 giorni del vertice sarà però la Quarta Rivoluzione Industriale, ovvero i cambiamenti imposti dall'innovazione digitale.

Uno studio diffuso ieri dal World Economic Forum avvertiva che nel giro di cinque anni la digitalizzazione che sta coinvolgendo moltissimi settori rischia di causare la perdita netta di 5,1 milioni di posti di lavoro nei 15 maggiori Paesi, a causa di esuberi di mansioni non piu necessarie, automazione e robotizzazione. Sullo sfondo delle montagne incantate di Davos si agitano però anche altri spettri: come la Cina che segna la crescita più bassa da 25 anni o la bufera borsistica con cui è iniziato il 2016, che sta spazzando via miglialia di miliardi dalle Borse del pianeta o il nuovo crollo del petrolio.

Temi che senz'altro troveranno spazio non solo nelle riunioni e nei dibattiti pubblici, ma anche nei tanti 'bilaterali' o nelle colazioni di lavoro che convincono il gotha di economia, finanza e politica a darsi appuntamento nella stazione sciistica dei Grigioni. Saranno oltre 40 Capi di Stato e di Governo e 2.500 tra capi-azienda, accademici oltre a figure di rilievo della politica, della società civile e delle arti ad animare i dibattiti di Davos.

Oltre le 300 le sessioni di lavoro previste. Ci saranno, tra gli altri, il presidente della Bce Mario Draghi, il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde e i Governatori delle Banche centrali di Francia, Inghilterra, Svizzera, Russia, Canada, Arabia Saudita, Giappone e India. Tra i leader politici figurano il premier britannico David Cameron, il primo ministro francese Manuel Valls, il premier greco Alexis Tsipras, il capo del Governo canadese Justin Trudeau, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu. La delegazione Usa, molto folta, sarà guidata dal vice-presidente Joe Biden ed includerà il Segretario di Stato John Kerry.

L'Alto Rappresentante per gli Affari esteri della Ue, Federica Mogherini e la regina Rania di Giordania saranno tra i partecipanti ai dibattiti sulla sicurezza, tema che include la crisi dei rifugiati così come gli attentati terroristici. Numerosa la rappresentanza di top manager italiani: tra gli altri, Fabio Gallia (Cdp), Francesco Starace (Enel), Claudio Descalzi (Eni), Emma Marcegaglia (presidente Eni), Mario Greco (Generali), Carlo Messina (Intesa sanpaolo), Alberto Nagel (Mediobanca), Francesco Caio (Poste), Giuseppe Recchi (presidente Telecom). Presenti anche - ma sotto bandiera britannica - Stefano Pessina, Ornella Barra, Davide Serra e Vittorio Grilli. Il Governo sarà rappresentato dai ministri Pier Carlo Padoan e Paolo Gentiloni. (Radiocor)

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