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Migranti, sale la pressione su Merkel

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Europa

Migranti, sale la pressione su Merkel

  • –Alessandro Merli

FRANCOFORTE

Il cancelliere tedesco Angela Merkel si prepara a una settimana difficile di confronti con i critici della sua politica nei confronti dei rifugiati. Nelle stesse ore cerca di portare avanti la sua opzione preferita, una soluzione europea e con la collaborazione della Turchia, per ridurre gli arrivi in Germania, che lo scorso anno hanno superato il milione.

Le polemiche sulla linea del cancelliere, esplose dopo le violenze di Capodanno a Colonia contro centinaia di donne da parte di bande di immigrati, violenze che hanno cambiato completamente la natura del dibattito, si sono riaccese ieri a una riunione del suo partito, la Cdu. Una cinquantina di deputati ha firmato una lettera, che non è un attacco personale alla signora Merkel, ma chiede una netta svolta nelle politiche verso i rifugiati. La fronda può esser stata arginata da una dichiarazione del ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, molto popolare nel partito, che ha dichiarato di sostenere «con totale convinzione» quel che dice il cancelliere. Che, ha affermato ieri il suo portavoce, «non teme di perdere il posto», ma certo si trova sotto pressione come mai nei suoi dieci anni al potere.

Uno dei punti su cui i firmatari del documento insistono è il rimpatrio di richiedenti asilo da Algeria, Marocco e Tunisia, da considerare ora Paesi sicuri. È anche una delle iniziative su cui si sta muovendo il Governo. Ma il cancelliere non ha finora ceduto su una delle richieste di parte del partito e della maggioranza, fissare un tetto agli arrivi per il 2016. L’ex leader bavarese, Edmund Stoiber, in una sorta di ultimatum ha chiesto la normalizzazione della situazione entro marzo e, se no, la chiusura delle frontiere della Germania. È la stessa richiesta che viene dall’attuale capo dei cristiano-sociali della Csu, partito gemello della Cdu, Horst Seehofer, che ha addirittura minacciato di portare in tribunale il cancelliere. Ed è proprio a un “ritiro” a porte chiuse della Csu, a Willbad Kreuth, che Angela Merkel si presenterà domani per spiegare le proprie ragioni. Il massimo che può ottenere è probabilmente un altro po’ di tempo per la ricerca di una soluzione.

Anche il leader dei socialdemocratici, Sigmar Gabriel, vicecancelliere e probabile avversario di Angela Merkel alle elezioni 2017, ha sostenuto ieri che la Germania non può farcela ad accogliere un altro milione di persone nel 2016 e ha proposto che vengano stanziati altri 5 miliardi per polizia, scuole, case popolari e asili, anche se questo vorrà dire fallire l’obiettivo del pareggio di bilancio. Il Governo ha già deciso di destinare all’accoglienza dei rifugiati il surplus dei conti 2015, pari a 12 miliardi.

Intanto, il cancelliere continua a tessere i rapporti internazionali che possono alleviare la pressione sulla Germania: ieri ha visto il presidente greco, Prokopis Pavlopoulos, e venerdì presiederà un vertice bilaterale con il Governo turco, su cui Berlino punta per ridurre gli arrivi.

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