Il governo libico di unità nazionale si è formato da poco meno di 48 ore e subito la scena è rubata dalla vera emergenza del Paese produttore di petrolio porta del Mediterraneo: in Libia c’è stato un nuovo attacco di miliziani affiliati all'Isis alla zona dei terminal petroliferi libici di Ras Lanuf. Lo riportano alcuni media internazionali tra cui “Conflict news”, secondo il quale «l'Isis ha attaccato un oleodotto vicino a Ras Lanuf, due cisterne sono in fiamme». L'attacco è stato lanciato poche ore dopo che le milizie locali avevano respinto un’offensiva dell'Isis su Derna.
Secondo fonti locali, i jihadisti hanno preso d’assalto le installazioni di Amal Field e appiccato il fuoco ad almeno due serbatoi di stoccaggio del greggio vicino al porto. Le foto che circolano sui social network mostrano enormi colonne di fumo nero che si innalzano verso il cielo. Secondo la stampa locale, i serbatoi di stoccaggio incendiati fanno capo alla Harouge Oil Operations. Ras Lanuf è uno dei più importanti terminal petroliferi libici e i miliziani jihadisti hanno sferrato una serie di attacchi contro le strutture nella zona nelle ultime settimane.
Il terminal, assieme a quello di Sidra, è chiuso dal dicembre 2014 a causa di combattimenti tra fazioni libiche che avevano già danneggiato alcuni dei loro 32 depositi. Tra il 4 e il 6 gennaio, i due maggiori terminal petroliferi libici erano stati obiettivo di attacchi dell'Isis, portati con autobomba e colpi di mortaio ma respinti dalle Guardie delle installazioni petrolifere perdendo 18 uomini. Sette cisterne erano andate in fiamme. Un oleodotto a sud di Ras Lanuf era stato attaccato il 14. L'Isis è insediato su circa 250 chilometri di costa attorno a Sirte, a ovest della cosiddetta ''mezzaluna petrolifera” libica.
Il sedicente «califfato» punta al controllo dei terminal di esportazione e dei centri di raffinazione proprio della Mezzaluna petrolifera. Approfittando del vuoto politico che paralizza la Libia dall'estate 2014, i miliziani fedeli all'autoproclamato «califfo» Abu Bakr al Baghdadi hanno esteso il loro dominio su oltre 300 chilometri di costa libica, da Sirte a Ben Giauad (Ben Jawad) nel centro del Paese, da Derna e Bengasi in piena Cirenaica. Mentre a ovest la presenza dell'Isis è contrastata soprattutto dall'esercito libico agli ordini del generale Khalifa Haftar, l'area costiera che va da Sirte a Sidra appare saldamente in mano ai terroristi.
© Riproduzione riservata