
Michael Bloomberg non avrà bisogno di correre per la presidenza «perché io vincerò la nomination democratica»: così Hillary Clinton commenta l'ipotesi di una discesa in campo dell'ex sindaco di New York annunciata ieri dal New York Times che riporta le confidenze di amici e staff di Bloomberg. Clinton liquida come non necessaria la possibilità di debutto dell'ex sindaco di New York Michael Bloomberg nella campagna per le presidenziali americane per evitare che la presidenza finisca in mano a Donald Trump o Bernie Sanders. In un'intervista a “Meet the Press” la candidata democratica assicura: «Farò del mio meglio per garantirmi la nomination e partiremo da lì». «Il modo in cui l'ho interpretato è che se io non vinco la nomination, allora potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi», ha aggiunto. «Allora lo solleverò da questo, avrò la nomination, così non sarà obbligato».
Non è ovviamente solo Clinton che commenta l’eventuale candidatura del miliardario da indipendente. L’altro candidato democratico Bernie Sanders dice che sarebbe felice di trovarsi ad affrontare due miliardari nello scontro finale per le elezioni presidenziali. Ad una domanda a «Meet the Press» della NBC sulla possibile entrata in campo di Bloomberg, Sanders, che corre per la nomination democratica alle primarie e che durante la sua campagna ha criticato la smisurata influenza politica esercitata dai miliardari, ha risposto: «La mia reazione è questa, se Donald Trump vince e il signor Bloomberg entra in gioco, avremo due miliardari che corrono per la presidenza degli Stati Uniti contro di me». «E credo che gli americani non vogliano vedere il nostro paese muoversi verso la forma di un'oligarchia in cui i miliardari controllano i processi politici. Credo che vinceremo queste elezioni». Sanders dovrebbe naturalmente prima avere la meglio su Hillary Clinton nella corsa per la nomination democratica per poter poi partecipare a quel confronto a tre.
Nel campo opposto cioè quello repubblicano, si pensa che Bloomberg candidato finirà per danneggiare i democratici, non i repubblicani. La pensano così alcuni esponenti del Grand Old Party, secondo cui a temere di piu' il colpo a sorpresa dell'ex sindaco di New York sono Hillary Clinton e Bernie Sanders. «Penso che la candidatura di Bloomberg finirà per dividere gli elettori democratici, e questa è una buona notizia per i repubblicani», ha commentato il senatore Rand Paul. Per i vertici del comitato nazionale repubblicano saranno proprio i democratici a soffrire di più: «Bloomberg è un uomo molto allineato ad alcuni valori della sinistra radicale e può attrarre molti voti di coloro che sono a favore della stretta sulle armi o della lotta ai cambiamenti climatici». Non sembra temere la sorpresa Bloomberg nemmeno Donald Trump: «Mi piacerebbe vedere Michael correre, mi piacerebbe competere con lui» ha commentato l'attuale frontrunner repubblicano.
La corsa per la Casa Bianca parte tra una settimana dall'Iowa.
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