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Da Saipem a Danieli, accordi al via

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Medio Oriente

Da Saipem a Danieli, accordi al via

  • –Celestina Dominelli

ROMA

Ricco bottino per le imprese italiane in occasione della visita in Italia del presidente iraniano Hassan Rohani. Ieri, infatti, in Campidoglio, il governo italiano e quello di Teheran hanno siglato, attraverso i rispettivi ministri, una serie di memorandum di intesa che avviano un percorso di stretta collaborazione tra i due Paesi e,a cascata, sono stati sottoscritti alcuni accordi dai riverberi assai positivi per le aziende della penisola per un controvalore, tra intese presenti e future, pari a 16-17 miliardi di euro: da Saipem a Fincantieri, che sarà impegnata nel rilancio dell’industria cantieristica iraniana e nei settori mercantile e offshore, da Ansaldo energia a Condotte, da Gavio a Pessina Costruzioni. Mentre per altre aziende, come l’Eni, il ritorno sarà collegato agli eventuali sviluppi sulla contrattualistica a cui sta lavorando il governo di Teheran: ieri comunque, secondo quanto si apprende, l’ad Claudio Descalzi avrebbe avuto un faccia a faccia con il ministro del petrolio Bijan Namdar Zanganeh.

Ma andiamo per ordine. La Saipem ha firmato un protocollo d’intesa con la compagnia Parsian Oil & Gas Development per l’avvio di discussioni relative alla possibile collaborazione da parte della società guidata da Stefano Cao, alle prese con l’avvio dell’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro (si veda articolo a pagina 23), nei lavori di ammodernamento e potenziamento delle raffinerie di Pars Shiraz e di Tabriz.

Anche la Sace ha sottoscritto un accordo di recupero dei 564 milioni di euro di crediti sovrani vantati dalla controllata di Cdp nei confronti della Banca Centrale dell’Iran. Secondo l’intesa sottoscritta dall’ad di Sace, Alessandro Castellano, e dal governatore iraniano, Valiollah Seif, il pagamento in favore della società avverrà in tre rate entro il 15 ottobre 2016.

In Iran saranno poi schierate in prima linea, dopo le sigle di ieri, anche le Fs. A fare da apripista è stato il memorandum of understanding firmato dal ministro dei Trasporti italiano, Graziano Delrio e dal collega iraniano Abbas Akhoundi che favorirà il rientro del gruppo guidato da Renato Mazzoncini nel Paese dove le Fs sono attive dal 2001 con la holding e con le controllate Italferr (la società di ingegneria) e Italcertifer (certificazione). Il valore dei contratti in ballo arriva fino a 5 miliardi di euro. Italferr è stata selezionata per il progetto della linea alta velocità Teheran-Qom-Isfahan e sta seguendo l’elettrificazione del tratto Teheran-Mashhad, mentre Italcertifer sta lavorando alla progettazione preliminare del test centre delle ferrovie iraniane.

Anche il gruppo Danieli ha portato a casa sostanziosi contratti, per un valore pari a circa 5,7 miliardi di euro, firmati dal presidente del gruppo, Gianpietro Benedetti. E l’azienda è balzata in Borsa del 21 per cento. Gli accordi sono relativi a una joint venture denominata Persian Metallic, che coinvolgerà un gruppo di investitori internazionali e che vale 2 miliardi di euro, e a ordini per la fornitura di macchine e impianti per produrre acciaio ed alluminio che saranno installati nel territorio iraniano.

La fine delle sanzioni in Iran schiuderà, infine, nuove opportunità anche per il gruppo Gavio e per Itinera, la controllata attiva nelle costruzioni che ha sottoscritto due accordi con due tra le più importanti società di costruzioni iraniane nell’ambito delle infrastrutture di trasporto nel paese, in particolare nel settore ferroviario. Anche per questi contratti il valore è significativo e, secondo fonti industriali, sfiorerebbe i 4 miliardi di euro.

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