Mondo

Palazzo Chigi, regia economica a Nannicini

  • Abbonati
  • Accedi
Europa

Palazzo Chigi, regia economica a Nannicini

  • –Emilia Patta

ROMA

Sarà l’alfaniano Enrico Costa il nuovo ministro degli Affari regionali. Matteo Renzi ne ha parlato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al telefono durante il Consiglio dei ministri di ieri sera, e il giuramento al Quirinale è già fissato per oggi alle 19. Giureranno invece a Palazzo Chigi, alle 21, i sottosegretari e i viceministri, in tutto undici, che vanno a completare la squadra di governo chiudendo dopo parecchie settimane il capitolo “rimpasto”. Una parola, rimpasto, che a Palazzo Chigi non vogliono sentir nominare perché fa tanto Prima repubblica, ma certo non si tratta solo di qualche banale sostituzione. Prima di volare a Berlino per l’importante incontro con Angela Merkel dopo le polemiche con Bruxelles, Renzi ha insomma voluto togliersi il dente riequilibrando anche politicamente il suo esecutivo e infoltendo soprattutto il team delle competenze economiche.

Intanto il professor Tommaso Nannicini, che guida il team di consulenti economici di Palazzo Chigi e che ha seguito in particolare il Jobs act e il provvedimento approvato proprio ieri sui lavori autonomi, si insedia come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - il terzo, assieme a Luca Lotti e a Claudio De Vincenti - in una sorta di cabina di regia sui dossier economici. La squadra economica si arricchisce anche di un altro viceministro a Via XX Settembre: si tratta del segretario di Scelta civica Enrico Zanetti, che nel ministero di Padoan era già sottosegretario. I vice all’Economia diventano dunque tre: Zanetti si affianca al democratico Enrico Morando e all’alfaniano Luigi Casero. Un altro viceministro economico è nominato anche allo Sviluppo: si tratta dell’ex sindacalista Teresa Bellanova, che lascia il posto da sottosegretaria al Lavoro.

Gli ex montiani vengono premiati anche con la promozione di Mario Giro, esponente della Comunità di Sant’Egidio, che da sottosegretario diventa viceministro agli Esteri con delega sul delicato dossier immigrazione. Il democratico Enzo Amendola, attualmente responsabile della politica estera del partito ed esponente di quella minoranza lealista di cui fa parte anche il ministro Maurizio Martina, è nominato sottosegretario sempre nel ministero di Paolo Gentiloni. L’apertura a componenti non strettamente renziane del partito è testimoniata anche dalla nomina a sottosegretario alla Giustizia dell’ex braccio destro di Nichi Vendola Gennaro Migliore, nei mesi scorso passato nel gruppo dem della Camera.

Le nomine al governo cadono in un momento particolare, e certamente non a caso: dopo l’approvazione della riforma costituzionale che porta il nome di Maria Elena Boschi al Senato e prima del voto sul Ddl Cirinnà che istituzionalizza le unioni tra gay introducendo anche la contestatissima stepchild adoption. Il partito di Angelino Alfano, com’è noto, è contrario al Ddl Cirinnà approdato ieri in Aula al Senato ed ha addirittura già parlato di possibile referendum abrogativo. Dunque le nomine in quota Nuovo centrodestra sono importanti anche per un riequilibrio interno al governo in un momento in cui il premier e il suo Pd (almeno la maggioranza del Pd) si avviano allo strappo interno alla maggioranza su questi delicati temi. Oltre al ministero degli Affari regionali con Costa, che avrà anche la non casuale delega alla famiglia, agli alfaniani vanno quattro nuovi sottosegretari: Federica Chiavaroli alla Giustizia), Dorina Bianchi e Antimo Cesaro alla Cultura, Antonio Gentile che torna allo Sviluppo (solo un trasloco invece per la sottosegretaria Simona Vicari: dallo Sviluppo ai Trasporti). Alfano non può che dirsi soddisfatto. Tuttavia già si addensa una nube all’orizzonte: secondo fonti del Ncd quando Carlo Calenda, a metà marzo, andrà a guidare la delegazione italiana a Bruxelles, Gentile dovrebbe essere promosso alla carica di viceministro; secondo altre fonti di governo, invece, al dunque la scelta di Renzi potrebbe ricadere sul dem Ivan Scalfarotto, ora sottosegretario alla Riforme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA