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Lotta tra cinesi e americani per acquisire i treni greci

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Lotta tra cinesi e americani per acquisire i treni greci

La posta in gioco è l'hub greco per l'Europa conteso da cinesi e americani. La società cinese Cosco è pronta a fare un'offerta per la rete ferroviaria pubblica della Grecia dopo essere diventato l'unico offerente per il più grande porto del paese, così da trasformare il Pireo in un hub delle merci cinesi in Europa.

L'acquisto di Trainose, la società pubblica per il trasporto ferroviario, e del porto del Pireo darebbe alla Cosco connessioni marittime con il canale di Suez e collegamenti ferroviari per i Balcani e l'Europa centrale e orientale.
Forte della fusione per incorporazione avvenuta a dicembre, con la Cina Shipping Group, la Cosco sta cercando di ampliare la sua quota di mercato in un momento dove nel settore c'è un eccesso di offerta di trasporto. La cinese Cosco ha offerto sul piatto al governo Tsipras 400 milioni di dollari per acquisire la quota del 67% del porto del Pireo il mese scorso ed è per ora l'unico investitore con buone probabilità di successo.
Ma potrebbe affrontare la dura concorrenza per la privatizzazione della rete ferroviaria greca, anche dagli Stati Uniti, attraverso la società ferrovia Watco, che ha mostrato interesse sui treni ellenici.

Trainose, oggi in rampa di lancio, ha un valore stimato di decine di milioni di euro. Sia la Cosco che la Watco sono interessati a Trainose. C'è anche un gruppo greco, che è interessato e sta cercando un partner internazionale. E gli europei? I tedeschi si sono appena presi per 30 anni gli aeroporti regionali, gli altri non si sono visti.
Cosco ha fatto sapere che l'acquisto al 67% del porto del Pireo migliorerebbe la competitività e l'efficienza del porto.

Tutto ora è nelle mani della agenzia per le privatizzazioni greche Hradf che ha invitato i pretendenti per Trainose a manifestare interesse dal primo febbraio.
Ma perché Trainose è stata messa sul mercato e perché è diventata un boccone ghiotto? Alcune fonti raccolte da Reuters dicono che senza vendita la Trainose potrebbe essere costretta dalla Ue a risarcire milioni di euro in sovvenzioni statali.

Il governo di sinistra del primo ministro Alexis Tsipras si è opposto alle privatizzazioni e ha già fermato la vendita del porto e altri beni dello Stato dopo aver vinto le elezioni nel gennaio dello scorso anno. Ma ora la musica è cambiata. Il processo ha ripreso fiato dopo la decisione di varare un terzo piano di salvataggio internazionale di 86 miliardi di euro che è stato concordato nel mese di agosto. Soprattutto quando Atene è stata minacciata di essere espulsa dall'euro.
Al Pireo la Cosco Pacific, unità della Cosco, ha già ottenuto nel 2009 una concessione di 30 anni quando premier greco era George Papadreou. Da quel momento i container sono passati da 166.000 unità nel 2009 a quasi 3 milioni di Teu nel 2014.

«Il Pireo è già un successo. Per sviluppare ulteriormente, serve che i collegamenti infrastrutturali con altre parti d'Europa siano sviluppati ulteriormente», ha detto Frans-Paul van der Putten, ricercatore presso il think-tank olandese Clingendael.
Cosco è inoltre intenzionata a fare un'offerta per lo sviluppo e il funzionamento di un centro logistico per il trasporto delle merci greche da 250 milioni di euro con accesso alla rete ferroviaria nazionale e al porto del Pireo.
Già oggi molti gruppi asiatici passano dal Pireo come alternativa ai porti del Nord Europa: sono società come Huawei e Samsung Electronics. Anche l'americana Hewlett-Packard ha un contratto dal 2013 con Trainose per utilizzare il Pireo come centro di distribuzione principale per i suoi prodotti in Europa.

La Cosco Pacific possiede partecipazioni nei terminal presso il Canale di Suez e Anversa in Belgio, mentre la rivale Merchants Holdings ha interessi nei terminal a Malta, il Marocco e la Francia. Insomma la partita per l'hub greco e la conquista del mercato europeo è solo all'inizio: i due contendenti sono Cina e Usa mentre gli europei guardano.

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