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Portogallo sorvegliato speciale Ue

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Tra rigore e flessibilità

Portogallo sorvegliato speciale Ue

  • –di , con editoriale di Alberto QuadroCurzio e un post da Econopoly

AMSTERDAM - Il nuovo governo socialista portoghese ha evitato ieri di diventare il primo esecutivo della zona euro a subire una bocciatura d'emblée del suo progetto di bilancio. Dopo un aspro negoziato con Lisbona, la Commissione europea ha pubblicato un'opinione di bilancio attendista, che dà al Paese il beneficio del dubbio, in un momento in cui l'Italia chiede controverso margine di manovra nella gestione delle finanze pubbliche. Ciò detto, Bruxelles ha sottolineato che il Paese rimane sorvegliato speciale.

«A seguito di intensi contatti tecnici e politici, la Commissione europea non è stata costretta a richiedere una nuova bozza di Finanziaria», ha spiegato in una conferenza stampa a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. «Ciononostante, la Finanziaria portoghese rimane a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita. Esortiamo quindi il governo a prendere le necessarie misure per far sì che la proposta di bilancio sia rispettosa delle regole».

La decisione della Commissione europea, giunta a seguito di una riunione straordinaria del collegio dei commissari a Bruxelles, è rimasta incerta fino all'ultimo. La Finanziaria era a rischio bocciatura, una ipotesi mai applicata finora. Il Paese, oggetto di un programma economico fino al 2014, ha registrato nel 2015 un deficit del 4,2% del Pil. Avrebbe dovuto mettere a segno un disavanzo inferiore al 3,0% del Pil. Secondo le regole europee, il Paese dovrebbe quest'anno ridurre il deficit strutturale dello 0,6%.

Per il 2016, il nuovo governo portoghese ha presentato a tutta prima «un documento chiaramente in violazione del Patto di Stabilità e di Crescita», secondo Dombrovskis. Dinanzi a questo divario, le parti hanno iniziato un difficile negoziato. La Commissione ha fatto pressione perché Lisbona correggesse il tiro, e adottasse nuove misure di risanamento dei conti pubblici, in un contesto nel quale il debito pubblico è elevatissimo, al 129% del Pil.

Dombrovskis ha spiegato ieri che nuove misure presentate da Lisbona nell'ultima settimana – pari a circa 845 milioni di euro - consentiranno al governo portoghese di effettuare comunque nel 2016 una riduzione strutturale del deficit dello 0,1-0,2%, sufficiente per evitare di essere in una situazione di grave deviazione dal percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. «Permangono rischi. Dobbiamo rimanere vigili», ha però detto l'ex premier lettone.

Con un occhio ad altri casi controversi, il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha assicurato che la scelta della Commissione «è tecnica, non politica, basata sulle regole». E ha aggiunto: «Siamo riusciti a convincere Lisbona. Abbiamo ottenuto più successo con il dialogo che con la bocciatura» della Finanziaria. E ieri sera, presentando la legge di bilancio, il governo portoghese ha annunciato di aver rivisto al ribasso il target di deficit per il 2016 - dal 2,6% del Pil al 2,2 - e l'obiettivo di crescita, che scende dal 2,1 all'1,8 per cento.

Il caso portoghese è controverso, non solo per lo stato di salute delle finanze pubbliche, ma perché il nuovo governo vuole rinnegare parte delle riforme introdotte da quelli precedenti.

La scelta relativa a Lisbona contiene lezioni per Roma? Difficile da dire. L'Italia, che chiede controverse clausole di flessibilità, ha un deficit sotto al 3,0%, e quindi le regole del Patto sono diverse. Nel sostenere di aver preso una decisione tecnica, la Commissione ha voluto assicurare di avere un atteggiamento neutro, oggi con il Portogallo, domani con altri, compresa l'Italia. Da un lato, Bruxelles ha chiuso gli occhi su alcune manchevolezze, dall'altro può dire di avere imposto a Lisbona nuove misure di risanamento .

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