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Crisi dei rifugiati: Germania e Turchia chiedono aiuto alla Nato

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IL DRAMMA DEI MIGRANTI

Crisi dei rifugiati: Germania e Turchia chiedono aiuto alla Nato

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES – La Germania e la Turchia hanno chiesto oggi l'aiuto dell'Alleanza atlantica per meglio affrontare la crisi provocata dall'arrivo di migliaia di rifugiati dal Vicino Oriente. L'insolita richiesta, tenuto conto che la Nato è una organizzazione prettamente militare, verrà discussa domani e dopodomani dai ministri della Difesa dell'alleanza. L'appello giunge mentre a poco più di una settimana dal prossimo vertice europeo i Ventotto continuano a fare i conti con l'arrivo massiccio di rifugiati in Grecia.

«La crisi dei migranti e dei rifugiati è una grave causa di preoccupazione per noi tutti - ha detto in una conferenza stampa qui a Bruxelles il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg - Credo quindi che valuteremo con grande attenzione la richiesta di aiuto della Turchia e di altri alleati per capire come l'Alleanza atlantica possa aiutare a farvi fronte». L'ex uomo politico norvegese, che oggi ha incontrato i ministri della Difesa di Berlino e di Ankara, ha ammesso di non avere ricevuto «dettagli» dai due governi.

L'annuncio è giunto mentre gli ultimi attacchi delle forze siriane contro i ribelli al regime del presidente Bashar el-Assad nella regione di Aleppo ha provocato la fuga di migliaia di persone dalla Siria verso la Turchia. Il governo turco ha bloccato l'ingresso sul territorio nazionale al punto di confine di Oncupinar. La scelta ha provocato disappunto e critiche. I Ventotto, e oggi anche le Nazioni Unite, hanno esortato il governo turco ad accogliere i profughi (si veda Il Sole/24 Ore del 7 febbraio).

In visita nuovamente in Turchia, la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva spiegato ieri che la riunione qui a Bruxelles domani e dopodomani dei ministri della Difesa della Nato sarebbe stata l'occasione per “discutere delle possibilità per l'alleanza di aiutare nel campo della sorveglianza in mare e di sostenere il lavoro di Frontex”, l'agenzia europea che coordina l'attività delle autorità nazionali nel controllo delle frontiere esterne dell'Unione. Di più la signora Merkel non aveva detto.

Diplomatici dei paesi membri della Nato notavano oggi che neppure la delegazione tedesca presso l'Alleanza militare sembrava essere stata messa a conoscenza preventivamente dell'iniziativa turco-tedesca. Per il governo federale, meglio controllare i flussi migratori provenienti dal Vicino Oriente è un obiettivo cruciale in un contesto politico molto delicato, che vede la popolarità della cancelliere in netto calo dopo che la Germania ha accolto oltre un milione di rifugiati nel 2015.

Osservatori qui a Bruxelles sono incerti su quanto la Nato potrebbe realmente fare, sia da un punto di vista pratico che in una ottica politica. Finora l'Alleanza atlantica si è rifiutata a qualsiasi ulteriore coinvolgimento dopo che la Nato ha già rafforzato la sua presenza nel Mediterraneo orientale per rassicurare la Turchia in un momento di tensioni con la Russia. La richiesta tedesca e turca è il riflesso tra le altre cose dell'impotenza europea nel gestire i flussi migratori.

Tra una settimana, i Ventotto si riuniranno anche per discutere della crisi rifugiati. In un canovaccio di conclusioni del vertice si prende nota che “il funzionamento degli hotspots in Italia e Grecia sta gradualmente migliorando (…) tuttavia molto resta da fare”, anche perché “il flusso di migranti che arriva in Grecia dalla Turchia resta ancora troppo alto”. Senza un calo del numero degli arrivi, i paesi dell'Unione vorranno reintrodurre controlli alle frontiere Schengen pur di limitare il flusso di migranti.

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