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Più attenzione allo stile di vita

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Europa

Più attenzione allo stile di vita

Una delle grandi sfide che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi anni riguarda gli stili di vita e i cambiamenti demografici, soprattutto in termini di invecchiamento della popolazione, che impatteranno sui sistemi sanitari. Nel nostro Continente l'86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute sono causati da patologie croniche facilmente prevenibili. Vi è quindi la necessità di avere nuove idee e approcci innovativi per indurre cambiamenti nei comportamenti ed evitare il collasso della sanità pubblica. “La prevenzione e la diagnosi precoce sono promettenti, ma lontano dall'essere ben sviluppate in molti Paesi”, fa notare l'Osservatorio europeo sulle politiche dei sistemi sanitari, che promuove gli investimenti in prevenzione.

E' sulla stessa linea l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo la quale se si evitano sigarette, alcol e cibo spazzatura e si pratica attività fisica per 30 minuti al giorno si potrebbe prevenire fino all' 80% di nuovi casi di malattie cardiovascolari, ictus, diabete di tipo 2, e oltre il 40% dei casi di tumori. Nonostante questo, l'Unione europea spende solo il 3% del bilancio di salute pubblica per la prevenzione e i cittadini spesso non hanno le informazioni necessarie per fare scelte corrette. Mentre, tra il 70 e l'80% delle risorse per l'assistenza sanitaria sono spese per il trattamento di tali patologie. Inoltre, il 10% dei pazienti - i cosiddetti pazienti ad alto costo - rappresentano il 65% del budget sanitario.

In Italia negli ultimi 60 anni il numero di cittadini di età pari o superiore ai 65 anni è aumentato di oltre 30 volte. Oggi sono oltre 13 milioni gli over 65 e, in base ai dati Istat, nel 2030 saranno più di 16 milioni. Nell'ultimo ventennio la proporzione di italiani affetti da almeno una malattia cronica è aumentata dal 35,1 al 37,9% (pari a 2,7 milioni di cittadini), mentre la percentuale di persone colpite da almeno due di queste patologie è passata dal 17,7 al 20% (2 milioni). I multicronici saranno quasi 13 milioni nel 2024 e oltre 14 milioni nel 2034, pari rispettivamente al 20,2% e 22,6% della popolazione (nel 2013 si attesta al 14,4%).

In merito ai corretti stili di vita, il nostro Paese si attesta fra le peggiori realtà europee. E', infatti, terzo, dietro a Grecia e Stati Uniti, presentando il 30,9% di bambine tra i 5 ed i 17 anni di età in condizione di sovrappeso o obesità, nonostante un patrimonio di tradizioni e cultura legato ai benefici della dieta mediterranea. Differisce non di molto la situazione legata ai maschi che vede i bambini italiani dietro ai coetanei di Grecia, Stati Uniti e Spagna, con il 32,4% di obesi o sovrappeso (media europea: 22,9%). E il 39,2% degli italiani (23 milioni di persone) è sedentario.

Quindi, come è possibile incoraggiare sane abitudini comportamentali e prevenire l'aumento delle malattie croniche? Di chi è la responsabilità? Delle istituzioni pubbliche o del singolo cittadino? E qual è il ruolo delle scuole e dei datori di lavoro? Sono queste le domande a cui siete invitati a rispondere con il sondaggio pubblicato sul nostro banner partecipando così al dibattito pubblico sulla prevenzione delle malattie croniche.

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