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Morandi in Giappone con le sue «varianti infinite»

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Morandi in Giappone con le sue «varianti infinite»

TOKYO - Pittore di forme. Ricercatore di forme che con piccole variazioni riesce a cambiare profondamente l'insieme, non certo un “pittore delle bottiglie”. E' il messaggio che passa al pubblico con l'interessante mostra su Giorgio Morandi che sta toccando in Giappone tre citta': dopo Kobe, apre alla Tokyo Station Gallery (dal 20 febbraio al 10 aprile) e andra' poi a Iwate, nel Tohoku (il Giappone settentrionale che fu colpito dallo tsunami di 5 anni fa).

Un gradito ritorno piu' in grande, dopo i precedenti tour giapponesi del 1989-90 e 1998-99, con un centinaio di opere disposte per sezioni tematiche e incentrate principalmente sulle sue nature morte. “Morandi – Infinite Variations” e' il titolo della mostra del grande artista bolognese (1890-1964) gia' ben conosciuto e apprezzato nel Sol levante (nel catalogo della mostra c'e' anche una antologia critica di esperti giapponesi).
“Il concept della mostra e' sullo studio della variante morandiana – spiega Lorenza Selleri, curatrice del Museo Morandi (che ha curato la mostra assieme a Giusi Vecchi, in collaborazione con lo staff dello sponsor, il Tokyo Shimbun, e dei tre musei ospitanti) – E' affascinante come, nel persistere di certi oggetti, Morandi con piccoli cambiamenti riesca a creare composizioni completamente diverse. A volte basta il minimo spostamento di un oggetto nello spazio”. L'apparente monotonia delle tipologie rappresentate, insomma, diventa occasione di uno studio compositivo molto attento sulla geometria degli oggetti, sui volumi e la loro collocazione nello spazio, senza che venga meno un afflato poetico.
Nel percorso della mostra vengono evidenziati alcune frasi particolarmente significative pronunciate da un pittore di grande cultura anche internazionale, benche', visceralmente legato alla sua Bologna, non l'abbia lasciata che raramente ne' si reco' mai a Parigi, Londra o New York.
“Un destino curioso, quello di Morandi, anche in rapporto al cinema: i suoi quadri appaiono presentati in vari film, ma sempre in qualche modo alterati, da quelli ingigantiti nella ‘Dolce vita' fino al recente film di Guadagnino ‘Io sono l'amore', dove viene prelevato un dipinto dalla parete – osserva Gianfranco Maraniello, da un anno direttore del Mart di Rovereto dopo aver gestito il Museo d'arte moderna di Bologna, che passa a indicare un dipinto - O come questo che, unico quadro, compare dopo una sequenza di grandi architetture nel film documentario di Sydney Pollack su Frank Gehry: curiosamente, vi appare rovesciato; forse la pellicola e' stata presa in negativo. Questi quadri che ambiscono alla quiete sembrano sempre essere toccati, rovesciati, manipolati. Il cinema tende a impossessarsene, proprio a mettere le mani sull' opera di Morandi”.
Con Morandi, non c'e' solo rinascimento e barocco nelle iniziative per i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, che dopo Botticelli e Leonardo stanno per avere a fine febbraio un “clou” nella grande mostra su Caravaggio a Tokyo. “Le celebrazioni del 150esimo anniversario sono ricchissime di eventi culturali, in particolare grandi mostre d'arte, ma mancava una mostra d'arte contemporanea. Tenevamo molto a presentare in Giappone un grande artista del nostro Novecento, tra l'altro molto vicino alla sensibilita' giapponese”, afferma l'ambasciatore a Tokyo, Domenico Giorgi, riferendosi allo spiccato senso nipponico per i minuti aspetti della quotidianita' che riescono a farsi arte.
La mostra e' stata l'occasione anche per una promozione turistica di Bologna, con l'organizzazione da parte dell'Enit di un incontro con un centinaio di operatori e giornalisti specializzati. “Bologna sta crescendo, sul piano turistico, a un ritmo doppio rispetto alla media italiana. Soprattutto giapponesi e americani sono sempre piu' interessati
alla cultura, all'arte e all'autenticita' della nostra citta'”, dice Matteo Lepore, assessore all'economia e relazioni internazionali nonche' coordinatore della Giunta comunale. Bologna Welcome ha rilasciato una nuova brochure in giapponese che identifica Bologna sotto tre aspetti - la dotta, la musicale e la grassa: “City of culture”, “City of music” e “City of food” – e aderito al progetto dell'Enit “Visit Italy Photocontest” per turisti giapponesi. Le migliori foto dell'Italia saranno premiate con un soggiorno a Bologna in hotel e biglietti per il Teatro Comunale. E per il Museo Morandi.

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