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La Svizzera dice sì al secondo tunnel stradale del Gottardo

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la confederazione al voto

La Svizzera dice sì al secondo tunnel stradale del Gottardo

  • –di Lino Terlizzi

Si farà il secondo tunnel stradale del San Gottardo. Nella votazione popolare che si è tenuta in Svizzera ha infatti vinto il sì. Secondo le proiezioni fatte oggi nel primo pomeriggio dall'istituto Gfs.Bern per la radiotelevisione svizzera, il sì ha ottenuto il 57% dei voti. Molti cantoni della Svizzera tedesca hanno votato chiaramente sì, lo stesso ha fatto il Ticino, più spaccata appare la Svizzera francese.

La Confederazione elvetica dunque proseguirà lungo il percorso che il Governo e la maggioranza del Parlamento avevano delineato. Se da un lato la Svizzera punta sullo spostamento progressivo di quote di traffico dalla strada alla rotaia con l'attuazione del potenziamento ferroviario attraverso il maxi piano AlpTransit - proprio in giugno sarà inaugurato il nuovo tunnel ferroviario del San Gottardo - dall'altro lato però vuole poter garantire comunque un certo livello di traffico stradale.

Il problema nasce dal fatto che il tunnel autostradale del San Gottardo, che è lungo 17 chilometri e che è in servizio dall'inizio degli anni Ottanta, dovrà essere risanato nei prossimi anni. Per evitare un'interruzione per anni di questo collegamento nevralgico tra Nord e Sud Europa - importante anche per l'Italia - Governo e Parlamento elvetici hanno proposto la costruzione del secondo tunnel stradale. Quest'ultimo sarà utilizzato durante la chiusura del primo. A risanamento completato, cioè seguendo i piani attorno al 2030, la Svizzera disporrà di due tunnel autostradali del San Gottardo, uno funzionerà in un senso di marcia e l'altro nell'altro senso. Entrambi avranno una sola corsia di marcia, per ragioni di sicurezza e per contenere il traffico. L'opposizione al secondo tunnel stradale, formata non solo da ambientalisti ma anche da esponenti di molte altre aree politiche, puntava sull'alterrnativa dei treni navetta per camion e auto durante il risanamento. Ma questa proposta appunto non ha convinto la maggioranza degli elettori elvetici.

In questa domenica in Svizzera si è votato anche su altri quesiti. Era atteso in particolare il voto sull'iniziativa dell'Udc, partito della destra populista, che puntava all'espulsione automatica degli stranieri che commettono reati, di gravità più o meno pronunciata. L'iniziativa secondo le stesse proiezioni del primo pomeriggio non è passata, è stata respinta con il 59% di no. È stata dunque sostanzialmente approvata la linea di Governo e Parlamento, che sostengono in questo campo misure alternative e che avevano indicato come l'iniziativa Udc fosse in conflitto con i diritti fondamentali e con il principio di proporzionalità. Il sì alla proposta Udc è passato in pochi cantoni, tra cui il Ticino. Infine, il canton Ticino ha votato sî (al 59%) alla nuova legge cantonale che prevede un seppur contenuto ampliamento degli orari di apertura dei negozi (chiusura fino alle 19 da lunedì e venerdì, fino alla 21 il solo giovedì, fino alle 18.30 il sabato).

Foto: Licenza CC BY 3.0

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