
L'ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, è stato fermato dalla polizia.
Il fermo è avvenuto dopo la perquisizione della casa dell'ex presidente nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo Petrobras. Il blitz è stato ordinato dal giudice federale Sergio Moro. Al termine dell’interrogatorio, durato circa tre ore, Lula ha lasciato l’aeroporto di Congonhas, dove era stato condotto stamattina dalla polizia federale.
L'inchiesta prende il nome del colosso petrolifero statale che ha distribuito oltre 2 miliardi di dollari in tangenti a politici del Partito dei Lavoratori, di cui Lula è stato leader. Il nome di Lula è stato fatto da alcuni accusati che hanno deciso di collaborare in cambio di una riduzione di pena. L'inchiesta dunque si avvicina sempre più sia a Lula che al suo successore, l'attuale presidente Dilma Rousseff, presidente del Consiglio di amministrazione di Petrobras negli anni dello scandalo.
Il giudice brasiliano Sergio Moro, titolare dell'inchiesta 'Lava Jato', che in passato ha detto di ispirarsi ad Antonio di Pietro e al pool di Mani Pulite, ha disposto l'accompagnamento coatto per l'ex presidente Lula, che si era rifiutato di andare a deporre su un caso di presunta corruzione. Perquisizioni sono in corso nell'abitazione e nell'ufficio dell'ex presidente.
La polizia sta cercando documenti in 3 Stati, compreso San Paolo, dove vive l'ex presidente, ma non ha indicato i nomi delle persone coinvolte né se Lula sarà chiamato a testimoniare. Secondo la stampa brasiliana è stata perquisita l'abitazione del figlio, Fabio Luiz Lula da Silva, noto anche come Lulinha.L'accusa. Lula è indagato per sospetto occultamento di beni e riciclaggio di denaro. La sua posizione sembra compromessa da quando un informatore nel caso Petrobras ha riferito che l'ex presidente aveva «ordinato» di corrompere alcuni dei detenuti in cambio del suo silenzio a non collaborare con la giustizia. L'ipotesi è che Lula, quando era alla guida del Paese, tra il 2003 e il 2010, abbia tratto benefici politici e forse economici dallo schema corruttivo che vedeva al centro il colosso energetico brasiliano. Con la centralità del Partito dei lavoratori.
Il Partito del lavoratori (Pt) ha lanciato su twitter gli hashtag #Lula prigioniero politico, #Siamo tutti Lula, #IlpopoloconLula e #Cisarannoconseguenze.
Riunione d’emergenza. Dilma Rousseff ha convocato una riunione di emergenza con almeno cinque suoi ministri presso la sede della presidenza della Repubblica. Rousseff è stata raggiunta dalla notizia durante la sua abituale passeggiata in bicicletta a Brasilia.
Rousseff non si è ancora pronunciata ufficialmente sull'accaduto.
I mercati hanno reagito in maniera molto positiva all'allargamento dell'inchiesta sul giro di tangenti legato a Petrobras, che oggi ha portato al fermo dell'ex presidente brasiliano Lula. Dopo l'impennata del real al massimo da sei mesi, le azioni della compagnia petrolifera statale verdeoro guadagnano il 14,6% sul prelistino.
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