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Svizzera: piano per limitare gli immigrati Ue dal 2017

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PRESENTATO DAL GOVERNO

Svizzera: piano per limitare gli immigrati Ue dal 2017

La ministra della Giustizia elvetica Simonetta Sommaruga (Epa)
La ministra della Giustizia elvetica Simonetta Sommaruga (Epa)

Il governo svizzero ha presentato il piano per porre limiti all'immigrazione di cittadini di Paesi Ue dal 9 febbraio 2017 per dare seguito al risultato del referendum di due anni fa con cui gli svizzeri hanno votato contro l'immigrazione di massa. In particolare, il governo propone di fissare ogni anno un limite al numero di cittadini Ue che possono andare a vivere e lavorare in Svizzera. Oltre scatterà una sorta di clausola di salvaguardia unilaterale con quote vincolanti anche per i frontalieri.

Il referendum del 2014 a favore dell’introduzione di contingenti annuali di stranieri, anche per quelli provenienti dalla Ue, dava tre anni di tempo al governo per attuarlo. Si tratta però di un Piano B perché non scatterà se nel frattempo interviene un’intesa tra Svizzera e Ue. «Un accordo con l’Unione è la migliore soluzione per noi» ha sottolineato il ministro della Giustizia Simonetta Sommaruga, che tuttavia ha spiegato di dover dare seguito all’esito della consultazione. Sommaruga ha anche ricordato che da quando si è svolto il referendum ad oggi ci sono poi stati ben 10 round di negoziati tra Berna e l'Ue senza che si riuscisse a trovare un'intesa.I negoziati con la Ue sono in stand-by fino al referendum del 23 giugno sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea.

Attualmente 1,3 milioni di cittadini della Ue risiedono in Svizzera: solo nel 2015 c’è stato un flusso netto di 100mila europei. Questo crescente afflusso ha alimentato un movimento anti-immigrati nel Paese, con argomenti sempre più popolari come la minaccia di dumping sociale o l’aumento del traffico stradale.

Il referendum, passato per un soffio, ha messo a repentaglio gli accordi Ue-Svizzera del 2002 che regolano la libera circolazione delle persone e le relazioni economiche bilaterali. Il piano presentato oggi crea una commissione incaricata di fissare ogni anno un tetto agli ingressi di stranieri sulla base delle esigenze del mercato del lavoro elvetico, della domanda di lavoratori stranieri e delle prospettive dell’economia. Oltre questo limite scatterà una sorta di clausola di salvaguardia unilaterale con quote vincolanti anche per i frontalieri. Se questo tetto viene superato il governo ha la facoltà di imporre delle quote. La modifica della legge federale prevede anche che gli stranieri in cerca di lavoro in Svizzera non percepiscano alcuna prestazione di aiuto sociale. Il disegno di legge definisce inoltre che quando uno straniero rimane disoccupato perda il suo diritto di soggiorno in Svizzera.

Il progetto ora andrà all’esame del Parlamento. In mancanza di un accordo con la Ue, il nuovo sistema scatterebbe il 9 febbraio 2017.


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