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Vertice Ue-Turchia per cercare soluzione all’emergenza migranti

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A bruxelles

Vertice Ue-Turchia per cercare soluzione all’emergenza migranti

Angela Merkel e Tayp Receep Erdogan  ad Ankara
Angela Merkel e Tayp Receep Erdogan ad Ankara

Oggi a Bruxelles dovrebbe essere tradotta in accordo la stretta di mano fra Angela Merkel e Recep Tayyip Erdogan dell’8 febbraio scorso ad Ankara: i due si erano incontrati per discutere come affrontare il flusso di migranti dal Medio Oriente, soprattutto dalla Siria, la crisi umanitaria più grave in Europa dalla seconda guerra mondiale. In quell’occasione, quasi un mese fa, il presidente turco aveva rassicurato la cancelliera tedesca dicendo che avrebbe accolto almeno 30mila profughi siriani ammassati al confine «quando sarebbe stato necessario», e avrebbe informato Bruxelles sui progetti legati ai 3 miliardi di euro in fondi Ue destinati ad arginare il flusso di migranti.

Nella bozza preparatoria del vertice straordinario Ue-Turchia, c’è la dichiarazione dei leader Ue in cui si afferma che l'Ue «sarà al fianco della Grecia in questo difficile momento e farà tutto il possibile per aiutarla a gestire la situazione».

Il documento preparato dagli sherpa dei 28 Paesi non è ancora definitivo ma si ricorda che già in occasione del vertice del 19 febbraio scorso il Consiglio europeo aveva deciso di ripristinare una situazione di «piena applicazione» del codice Schengen per il controllo delle frontiere da parte di tutti i Paesi aderenti all'accordo in modo da porre fine a un approccio caratterizzato dal «lasciar passare» i migranti. Questa decisione «sta portando all'esaurimento dei flussi irregolari dei migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali; questa rotta è ora chiusa», si legge ancora nella bozza. E dopo aver garantito il sostegno Ue alla Grecia per affrontare la situazione, i leader europei evidenziano come questa sia «una responsabilità collettiva dell'Ue che richiede una veloce ed efficiente mobilitazione di tutti i mezzi e le risorse» a disposizione dell'Unione e «dei contributi degli Stati membri».

In un'intervista alla Bild am Sontag, ieri la cancelliera Angela Merkel ha però detto che la Grecia dovrebbe lavorare per fornire «sistemazioni umane» per i migranti «alla velocità della luce». Atene, aggiunge la Merkel , avrebbe dovuto creare alloggi per 50.000 rifugiati alla fine dello scorso anno e deve rapidamente rifarsi del tempo perduto. La cancelliera tedesca ha aggiunto che la Grecia ha bisogno di un ulteriore aiuto dell'Unione europea per la crisi dei migranti, tema che in discussione al vertice di domani.

La stampa turca intanto annuncia la chiusura dell'ultimo valico di frontiera con la Siria. Solo gli aiuti umanitari e i civili in fuga dalla guerra sono autorizzati a transitare per il valico. Si considerano questi segnali di buona volontà da parte delle autorità tuche in vista del summit di domani.

Nel frattempo la Nato rende noto che le sue navi saranno impegnate nel Mar Egeo e in particolare nelle acque territoriali di Grecia e Turchia nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e per fare fronte all'emergenza migranti (le unità Nato opereranno in stretto contatto con quelle dei due Paesi e di Frontex) .

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