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Renzi: «Che fatica!». Merkel ottimista su un accordo

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Renzi: «Che fatica!». Merkel ottimista su un accordo

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Afp)
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Afp)

A ogni vertice sull’emergenza immigrazione «si fa un passettino avanti, ma per dirla in italiano che fatica!». Questo il commento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo la conclusione della lunghissima riunione dei capi di Stato e di governo Ue. «Finalmente anche l’Unione europea si sta rendendo conto di quanto la situazione sia gravissima; noi lo sapevamo», ha detto il premier, ricordando di avere donato con un gesto simbolico il dvd di Fuocammare, il documentario su Lampedusa di Francesco Rosi che ha vinto l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino.

Renzi: «Doveroso» inserire riferimento a libertà di stampa
Per quanto riguarda invece il riferimento alla necessità di rispettare la libertà di stampa, alla quale Renzi aveva vincolato il suo via libera all’accordo con la Turchia, il presidente del Consiglio ha detto che «le richieste turche sono state attutite da un documento che le diminuisce molto e c’è un riferimento alla discussione sulla libertà di stampa perché noi siamo favorevoli all’ingresso nell’Ue, ma proseguire quel cammino significa abbracciare i suoi valori costitutivi». Tra questi Renzi ha citato la libertà di stampa, che dell’Unione europea «è un cardine, un valore fondamentale». Per il premier, era «doveroso» inserire nelle conclusioni del vertice «un riferimento al fatto che abbiamo avuto una discussione sulla libertà di stampa» in Turchia, dopo gli ultimi episodi contro i giornali dell'opposizione.

Cancelliera Merkel ottimista
«Abbiamo gettato le basi per arrivare entro la fine del mese a un accordo complessivo sulla base della proposta presentata dalla Turchia». Così la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue sulla crisi dei migranti, nel corso del quale è stata raggiunta un'intesa sui principi generali che dovranno ora essere tradotti in iniziative concrete.In concreto, i leader Ue si sono dati dieci giorni per concludere in via definitiva l'accordo con la Turchia per fronteggiare l'afflusso di migranti verso l'Europa. L'obiettivo èun'intesa entro il Vertice Ue del 17 e il 18 marzo.

I termini del possibile accordo
In cambio della disponibilità di Ankara ad ospitare tutti i migranti economici irregolari che hanno raggiunto la Grecia, il premier Davutoglu ha chiesto il raddoppio del contributo finanziario europeo (da 3 miliardi a 6 miliardi), l'accelerazione della liberalizzazione dei visti ai turchi per la libera circolazione nell'Unione, l'apertura di nuovi capitoli nel negoziato per l'ingresso nell'Unione europea.

I Paesi dell’Est contro il meccanismo di ricollocamento
Una delle condizioni poste dalla Turchia per una gestione comune del flusso di migranti riguarda poi il capitolo accoglienza e ridistribuzione dei profughi: in pratica, per ogni siriano riportato in Turchia, la Ue si dovrebbe impegnare ad accogliere un altro rifugiato siriano proveniente dai campi profughi turchi. Sarebbe questo un modo per disincentivare i pericolosi viaggi in mare verso le isole greche. Un meccanismo di ricollocamento dei rifugiati che ha già registrato la netta opposizione di una parte degli Stati membri (in particolare quelli dell'Est capeggiati da Polonia e Ungheria).

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