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AGRICOLTURA

Ok del Parlamento Ue all’aumento dell’import di olio tunisino: l’ira delle aziende italiane

L'Europarlamento, in seduta plenaria, ha dato l'ok finale - con 500 favorevoli, 107 contrari e 42 astenuti - all'accordo tra i Ventotto che consente il via libera all'ingresso, nella Ue, dell'importazione, senza dazi, fino al 2017, di 35mila tonnellate l’anno in più di olio d'oliva tunisino per il 2016, e altrettante per il 2017 (in aggiunta alle attuali 56.700 tonnellate previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia).

Obiettivo, contribuire a sostenere l'economia del Paese maghrebino, stretto tra conflitti e minaccia jihadista.L'atto è un regolamento e quindi, dopo l'approvazione formale da parte del Consiglio e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sarà immediatamente esecutivo, probabilmente dal mese di aprile.

«Oggi ho votato “no” per confermare la mia contrarietà a un provvedimento sbagliato nelle modalità e nei tempi di applicazione - spiega Paolo De Castro (Pd), coordinatore del gruppo Socialisti e Democratici della commissione agricoltura del Parlamento europeo -. È però un dato oggettivo che abbiamo migliorato la misura quanto possibile perchè abbiamo introdotto licenze di importazione mensili, portato a casa l'obbligo di tracciabilità e il divieto di proroga della misura».

Tre le migliorie incassate dagli eurodeputati italiani: l'obbligo di tracciabilità del prodotto tunisino, il divieto di proroga oltre i due anni previsti e una valutazione a medio termine dell'esecutivo Ue, per verificare eventuali danni ai produttori europei.

È una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori» ha detto Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, oggi a Catania dove è in corso una mobilitazione per la difesa del “Made in Italy”.

«Rimango fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino - ha ribadito il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - . Come ministero delle Politiche agricole abbiamo posto delle condizioni chiare sull'attuazione e sulle quote mensili dei contingenti e su questi punti non intendiamo cedere. Se non avremo garanzie continueremo a opporci all'adozione del regolamento da parte della commissione».

Nel frattempo, ha proseguito Martina, «gli organismi di controllo del ministero, a partire da capitanerie di porto, corpo forestale e ispettorato repressione frodi intensificheranno le ispezioni ai porti sul prodotto in arrivo».

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