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Brasile, la procura chiede l’arresto di Lula

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Brasile, la procura chiede l’arresto di Lula

san paolo

La procura di San Paolo ha chiesto l’arresto preventivo dell’ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, per la vicenda dell’attico di lusso che risulta intestato a un’impresa di costruzioni coinvolta nella tangentopoli brasiliana, ma che l’accusa ritiene sia di sua proprietà.

È la prima volta, dalla fine della dittatura militare, che la magistratura brasiliana chiede l’arresto di un ex capo di Stato. Lula, che ha definito la richiesta della procura «banditismo», si dice innocente e sostiene che l’immobile, un attico di 216 mq su tre livelli davanti alla spiaggia di Guarujà, sulla costa paulista, non è di sua proprietà. Per la stessa vicenda, Lula era stato denunciato mercoledì dal pm Cassio Conserino per riciclaggio e falso ideologico.

Nell’inchiesta sono finiti anche la moglie dell’ex presidente, Marisa, il loro primogenito, Fabio Luis, accusati di riciclaggio, e altre 13 persone, tra cui l’ex tesoriere del partito di Lula, Joao Vaccari Neto, e Leo Pinheiro, ex presidente dell’impresa di costruzioni Oas, intestataria dell’immobile e già coinvolta nell’inchiesta “Lava Jato”, la tangentopoli brasilianache vede coinvolta l’azienda petrolifera statale Petrobras.

La richiesta di arresto preventivo sarà ora esaminata dal giudice Maria Priscilla Veiga Oliveira, della IV sezione penale del tribunale di San Paolo. Ma non si conosce ancora la data della decisione.

Domenica prossima sono previste a San Paolo e in altre città del Brasile manifestazioni contro e a sostegno dell’ex presidente e il governo teme incidenti.

Dura la reazione di Lula: «I magistrati stanno usando un ruolo pubblico per compiere atti di banditismo e immotivata militanza politica».

Nessuna reazione, invece, dalla presidente Dilma Rousseff che, dopo la prima misura coercitiva, impostagli già venerdì scorso, era corsa a San Paolo per portargli la propria solidarietà e proporgli di entrare nella squadra di governo .

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