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Così i finanziamenti diretti a imprese e famiglie

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il nuovo tltro

Così i finanziamenti diretti a imprese e famiglie

La Banca centrale europea pagherà le banche perché facciano credito all’economia reale. Per rilanciare l’area dell’euro, dove l’80% del finanziamento alle imprese passa attraverso le banche, la Bce ha bisogno che riparta il credito e finora questo è avvenuto in misura molto modesta. In un esempio della creatività di interventi che ha contraddistinto la presidenza di Mario Draghi di fronte alla crisi dell’eurozona, ieri il consiglio ha preso la decisione senza precedenti di varare quattro nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine delle banche, le cosiddette Tltro, legate alla concessione di prestiti alle famiglie e alle imprese, in cui la Bce potrebbe trovarsi a pagare le banche per accettare la propria liquidità: la liquidità quadriennale avrà inizialmente un costo zero per le banche, ma se, dopo due anni, esse potranno provare di aver aumentato gli impieghi rispetto a un valore di riferimento calcolato sui dati al 31 gennaio scorso, il tasso diventerà negativo fino ad eguagliare quello sui depositi, ora pari a -0,40%, nel caso di una crescita degli impieghi superiore al 2,5%.

Di fatto, le banche riceveranno dalla Bce un “premio” pari a 40 punti base. Mentre nelle Tltro lanciate due anni fa, e che si concluderanno nel giugno prossimo, dopo due anni le banche erano penalizzate, costringendole a rimborsare il prestito alla Bce se non avessero raggiunto il parametro di riferimento per la crescita degli impieghi, questa clausola viene abolita e verranno anzi premiate le banche “virtuose” in termini di elargizione del credito.
«Alla banche – ha detto Draghi – vengono dati ulteriori incentivi per fare prestiti. La crescita del credito è ancora troppo bassa». A gennaio il credito alle imprese è cresciuto dello 0,6% contro lo 0,1% del mese precedente.

Le operazioni, che saranno trimestrali e inizieranno a giugno, consentiranno alle banche di avere certezze sulla raccolta, ha osservato Draghi, che ha definito le nuove Tltro «molto attraenti», in periodo di alta volatilità dei mercati, che negli ultimi mesi ha coinvolto in modo particolare i titoli bancari, sia azionari, sia obbligazionari. Un episodio che è culminato con le turbolenze che hanno investito i titoli Deutsche Bank. Si avvicina inoltre un periodo di forti scadenze di obbligazioni bancarie, che sono finite nel mirino degli investitori in Italia e altrove.
Draghi ha parlato anche di “sinergie” fra le nuove operazioni di rifinanziamento, battezzate Tltro2, e le altre misure di stimolo varate ieri, per favorire la trasmissione della politica monetaria all’economia reale.

Il lancio delle Tltro2 può essere in qualche modo interpretato come una compensazione per le banche dei problemi lamentati con il taglio del tasso negativo sui depositi, anche se non si tratta necessariamente degli stessi istituti. Le banche considerate più penalizzate dai tassi negativi sulla liquidità lasciata presso la Bce sono quelle tedesche. Fra i Paesi che secondo i tecnici registrano un andamento del credito più dinamico e che quindi potrebbero beneficiare maggiormente delle nuove Tltro c’è invece la Francia. Secondo calcoli della Bce, però, nel giro di due anni quasi tutti i Paesi dovrebbero registrare un aumento degli impieghi che dovrebbe rendere favorevole l’uso delle Tltro2. Tra l’altro, la ripresa, seppure timida, ha favorito un ritorno della domanda di credito.

Ogni banca può rifinanziare attraverso le Tltro2 fino al 30% del proprio portafoglio prestiti. Secondo stime della Bce, il valore complessivo dei prestiti delle banche dell’eurozona è di circa 5.700 miliardi di euro. Alla Bce non sconfessano peraltro le Tltro1, che Draghi ha definito un successo e che i tecnici sostengono abbiano cambiato decisamente le prospettive del credito in alcuni Paesi, come per esempio la Spagna.