Mondo

Mikhail Lesin, il tycoon russo dei media, ucciso negli Usa da un colpo…

  • Abbonati
  • Accedi
RIVELAZIONI DEI MEDICI LEGALI

Mikhail Lesin, il tycoon russo dei media, ucciso negli Usa da un colpo alla testa

Mikhail Lesin (Epa)
Mikhail Lesin (Epa)

L'ennesimo giallo “made in Russia” porta sotto i riflettori Mikhail Lesin, uomo un tempo vicino a Vladimir Putin e protagonista dell'espansione del controllo dello Stato sul mondo dei media russi, a partire dalla televisione. Trovato morto, nel novembre scorso, in un hotel di Washington, il Dupont Circle: ucciso da un attacco cardiaco, disse la sua famiglia e riportarono le agenzie russe. Una versione dei fatti completamente ribaltata dalle rivelazioni dei medici legali americani, secondo cui Lesin, 59 anni, sarebbe morto per colpi alla testa subìti dopo aver riportato anche lesioni al collo, al busto, alle braccia e alle gambe. Ucciso a bastonate?

Influente consigliere del presidente russo, Lesin era stato ministro dell'Informazione dal 1999 al 2004 (primo mandato di Putin), e fino al 2014 direttore generale della holding media di Gazprom, il colosso del gas. Prima aveva seguito la creazione di Russia Today, il canale televisivo globale RT che detta la linea del Cremlino ma in inglese, con collaboratori “strappati” agli Usa come Larry King. Le ombre e i sospetti partono dalle circostanze che portarono Lesin a lasciare Gazprom Media (dove il principale azionista è il potente Jurij Kovalchuk, grande amico di Putin), probabilmente costretto a farlo. Per finire negli Usa, forse in una sorta di esilio volontario.
Sulle circostanze della morte di Lesin la deposizione dei medici americani - rilasciata insieme al dipartimento di polizia di Washington - non fornisce ulteriori dettagli ma, come ha chiarito il portavoce della polizia Hugh Carew, l'inchiesta sul caso rimane aperta. Nessuno parla più di morte naturale. Sui suoi sviluppi, chiarisce da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, la Russia “attende spiegazioni e dati ufficiali da Washington”. E da scavare potrebbe esserci parecchio, se dalla Russia ci trasferiamo nel mondo dei media degli Stati Uniti, senza dimenticare la questione delle sanzioni contro la Russia: nel 2014 il senatore repubblicano del Mississippi, Roger Wicker, aveva invocato l'apertura di un'inchiesta per corruzione e riciclaggio su Lesin, che aveva trasferito negli Usa la famiglia acquistando a Los Angeles immobili per un valore di 28 milioni di dollari. Il figlio dell'ex ministro russo, Anton, avrebbe prodotto a Hollywood diversi film di alto profilo: i nomi sono quelli di Brad Pitt, Woody Allen, Arnold Schwarznegger.

© Riproduzione riservata