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Tensioni tra supporter e oppositori, Trump annulla comizio a Chicago

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la campagna per le presidenziali usa

Tensioni tra supporter e oppositori, Trump annulla comizio a Chicago

(Reuters)
(Reuters)

Si fa sempre più tesa la campagna per la nomination alle presidenziali Usa ed è il miliardario Donald Trump a polarizzarla sempre di più. Il candidato alla nomination repubblicana, questa volta è stato costretto a sospendere all’ultimo minuto un comizio a Chicago per ragioni di sicurezza, dopo essersi consultato con le forze dell'ordine. All'esterno della struttura, dove avrebbe dovuto svolgersi il meeting, si erano radunati molti contestatori, soprattutto neri e ispanici e si sono registrati anche scontri tra i manifestanti e i simpatizzanti di Trump. Gli scontri all'esterno del sito, dove Trump avrebbe dovuto parlare, hanno causato il ferimento di due poliziotti e cinque arresti, tra cui quello del giornalista della Cbs News, Sopan Deb (ancora sconosciuti i motivi dell'arresto del reporter). Uno dei due agenti feriti è stato colpito da una bottiglia in testa.

La sospensione del comizio di Trump segue le contestazioni che hanno accompagnato l’intervento del candidato a St.Louis, nel Missouri, dove la polizia ha arrestato 31 persone accusandole di disturbo della quiete pubblica (e una accusata di aggressione di terzo grado). Facendo fronte alle critiche per il clima violento che sta contraddistinguendo i comizi del candidato repubblicano, con frequenti scontri tra sostenitori e avversari, nel corso del comizio Trump ha continuato a schernire chi interrompeva il suo discorso alla Peabody Opera House, promettendo che la polizia e il servizio d'ordine si sarebbero comportati con moderazione nei loro confronti, allontanandoli pacificamente. «A loro è permesso interromperci orribilmente e noi dobbiamo essere molto pacati - ha detto Trump - .Loro possono spingere e picchiare, ma se noi gli rispondiamo è terribile, vero?». E ancora: «Tornate a casa da mamma» e «andate a cercarvi un lavoro». I manifestanti sembravano essersi allontanati senza incidenti. Più tardi però la polizia ha dato notizia dei 31 arresti.

Sia dal campo repubblicano che da quello democratico sono già aspre le parole di condanna nei confronti della campagna elettorale del miliardario Trump. Ted Cruz, il principale rivale repubblicano, sostiene che il tycoon «crea un clima che alimenta discordia violenta». Hillary Clinton, la rivale più accreditata del fronte democratico, scrive su Twitter che «la retorica della divisione a cui stiamo assistendo deve essere di grande preoccupazione per tutti noi. Tutti abbiamo le nostre differenze e sappiamo che molte persone nel paese sono arrabbiate. Dobbiamo affrontare questa rabbia insieme». Lo stesso presidente, Barack Obama, intervenendo a una raccolta fondi dei Democratici a Austin, ha duramente criticato il partito repubblicano per il suo dibattito interno e definito il Trump il distillato delle politiche settarie ed estremiste del Gop dell’ultimo decennio.

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