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Brasile: Lula entra nel governo Rousseff e congela l’inchiesta giudiziaria a suo carico

Lula entra nel governo Rousseff come ministro della Casa civile, un superministero a cui spetta il coordinamento dell'attività di governo del Brasile. Lo ha annunciato il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori (Pt), Alfonso Florence.
Una soluzione prospettata già da una settimana, mirata a congelare le accuse mosse dal giudice Sergio Moro, l'alfiere dell'inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite del Brasile.

Lula, 70 anni, ha accettato di entrare nella squadra di governo a patto di avere la massima autonomia, scrive la stampa locale. L'attuale ministro della Casa civile, Jacques Wagner, un fedelissimo di Lula, diventa capo di gabinetto della presidente Dilma Rousseff, che era stata ministro della Casa civile nel secondo governo Lula. Lula si è deciso ad entrare nella squadra di governo di Dilma per mettersi al riparo dai giudici brasiliani, che hanno chiesto il suo arresto preventivo, e per rivitalizzare l'azione del governo, alle prese con la peggiore crisi economica da tre decenni e con una crisi politica sfociata nella richiesta di impeachment da parte delle opposizioni.

Le manifestazioni oceaniche antigovernative, costituiscono un dato politico oggettivo di sfiducia nei confronti dell'attuale establishment brasiliano. La rete di collusioni e tangenti tra Petrobras, le grandi imprese brasiliane e il Pt hanno spinto il consenso personale di Rousseff al 10%. Tuttavia l'inchiesta giudiziaria contro Lula e l'accusa di impeachment verso Rousseff poggiano su basi giuridiche più fragili.

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