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A Parigi sventato un nuovo attacco

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A Parigi sventato un nuovo attacco

  • –Roberto Bongiorni

Un terrorista ucciso e identificato, due uomini ancora in fuga, due persone fermate. E a poche centinaia di chilometri da Bruxelles lo spettro di un altro attentato, ancora una volta a Parigi. La perquisizione di un appartamento sospetto, avvenuta martedì a Forest, nella cintura metropolitana della capitale belga, si è trasformata inaspettatamente in un blitz antiterrorismo, in cui quattro agenti di polizia sono stati feriti, un terrorista è stato ucciso ed altri due sono riusciti a dileguarsi con una rocambolesca fuga sui tetti.

Da martedì notte in Belgio si è scatenata una gigantesca caccia all’uomo. Bruxelles è precipitata nuovamente in un clima di tensione. Così come Parigi, dove ieri pomeriggio quattro persone sono state fermate nella diciottesima circoscrizione e nella banlieue di Saint-Denis. Erano sospettati di voler compiere un attentato nella capitale francese.

Si tratterrebbe di tre uomini e una donna noti alle autorità locali come islamisti radicali. Gli uomini sarebbero Aytac e Ercan B., due fratelli francesi di origine turca, e Youssef E., un nome conosciuto dall’antiterrorismo. La vicenda di Youssef E., francese di 28 anni, e principale obiettivo del blitz, evidenzia la difficoltà con cui le forze dell’ordine cercano di tenere sotto controllo le persone sospettate. Fu fermato nel marzo del 2012 all’aeroporto di Saint-Etienne mentre stava partendo per un viaggio in Siria per unirsi ai jihadisti. Il suo contatto era Omar Omsen, ovvero uno dei più importanti “reclutatori” di jihadisti francesi, poi deceduto in Siria. Condannato a 5 anni nel 2014, Youssef era stato liberato lo scorso ottobre. «Youssef E. era probabilmente in contatto con lo Stato islamico in Siria», ha precisato il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve.

L’operazione in Belgio resta una vicenda in cui ci sono punti oscuri. E che denota delle falle nella gestione dei servizi segreti e delle altre autorità coinvolte. Il portavoce della procura federale belga Eric Van Der Sypt ha smentito che i due fuggitivi fossero stati arrestati, come riportato da alcuni media. I due sospettati sarebbero i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, di 27 e 30 anni, noti alle forze dell’ordine. Sicura, invece, è l’identità dell’uomo asserragliato in casa e ucciso da un cecchino mentre stava sparando contro la polizia. Si tratta di Mohammed Belkaid, un algerino di 36 anni entrato illegalmente in Belgio due anni fa e segnalato alla giustizia per un furto minore. Accanto al suo corpo senza vita sono stati ritrovati il suo kalashnikov, un libro sul salafismo, una bandiera nera dello Stato islamico e 11 caricatori.

Nell’abitazione la polizia scientifica avrebbe trovato anche le impronte digitali di Bilal Hadfi, il giovane attentatore che si è fatto esplodere davanti allo Stade de France il 13 novembre, e di Abdellahmid Abbaoud, la mente della strage di Parigi. Notizie tuttavia in attesa di conferma. Quanto alle due persone fermate durante le perquisizioni notturne seguite al blitz, sarebbero già state rilasciate.

Qualcosa, comunque, è andato storto. Il team composto da quattro agenti belgi e due francesi, aveva ricevuto informazioni che l’appartamento fosse disabitato. Invece si è ritrovato di fronte almeno due uomini armati, di cui uno ucciso da un cecchino appostato su una casa. Sembra che gli inquirenti avessero individuato l’appartamento in rue du Dries come una potenziale base per la preparazione degli attentati del 13 novembre scorso a Parigi.

Ancora una volta Bruxelles è sospesa in un clima di tensione. L’Ocam, l’organo di coordinamento per la valutazione della minaccia terroristica in Belgio, ha deciso di mantenere il livello di allerta a 3 su una scala di 4, anche dopo la sparatoria di Forest. A dare la notizia il premier belga, Charles Michel: «L’allerta a livello 3 è mantenuta, la minaccia è possibile e verosimile», ha dichiarato. Aggiungendo che i militari resteranno nelle strade per garantire la sicurezza. «Dopo quello della notte scorsa, ci saranno altre operazioni di polizia nelle ore e nei giorni a venire. La minaccia rimane», ha aggiunto il premier. Come a Parigi, ancora sotto lo stato di emergenza.

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