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Accordo Ue-Turchia sui migranti. Gli illegali via dalla Grecia.…

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VERTICE A BRUXELLES

Accordo Ue-Turchia sui migranti. Gli illegali via dalla Grecia. Visti più facili per i turchi

  • –dal nostro corrispondente
Alexis Tsipras e Angela Merkel (Afp)
Alexis Tsipras e Angela Merkel (Afp)

BRUXELLES - Dopo un lungo negoziato, che si è sviluppato su due vertici europei, i Ventotto e la Turchia hanno siglato questo pomeriggio qui a Bruxelles una sofferta intesa per meglio gestire l'arrivo di rifugiati dal Vicino Oriente. Il pacchetto, che dovrebbe entrare in vigore domenica 20 marzo, prevede una serie di benefici per il governo turco, tra cui una liberalizzazione dei viaggi in Europa dei cittadini turchi. Il piano appare comunque difficile da mettere in pratica.

L'intesa prevede che dal 20 marzo prossimo tutti i nuovi migranti irregolari arrivati in Grecia verranno trasferiti in Turchia. Per ogni siriano arrivato in Turchia dalla Grecia, un altro cittadino della stessa nazionalità verrà reinsediato nell'Unione europea. Il meccanismo, si legge in un comunicato pubblicato questo pomeriggio qui a Bruxelles, è da considerarsi «temporaneo e straordinario», e deve essere messo in pratica «nel pieno rispetto della legislazione europea e internazionale».

In un primo tempo, il meccanismo di reinsediamento sarà utilizzato per 72mila persone. Una volta raggiunta questa cifra irrisoria rispetto agli 800mila migranti arrivati in Grecia nel 2015, l'accordo verrà «sospeso». In cambio di questa operazione, legalmente e moralmente discutibile secondo molti osservatori, Ankara è riuscito a strappare una serie di concessioni. In particolare, da giugno, una volta soddisfatte tutte le condizioni legali, i cittadini turchi potranno viaggiare liberamente senza visto in Europa.

Da un punto di vista finanziario, l'accordo si basa su aiuti alla Turchia per tre miliardi di euro, già decisi il 7 marzo scorso. I Ventotto sono pronti a versare altri tre miliardi di euro, quando la prima tranche sarà stata usata. Nel frattempo una serie di progetti concreti dovrebbero essere preparati nel giro di una settimana. Inoltre, l'Unione è pronta ad aprire un nuovo capitolo negoziale (il 33) in vista dell'eventuale futuro ingresso della Turchia nell'Unione.

Nei fatti, l'intesa raggiunta oggi non è dissimile nella sostanza alla bozza di accordo raggiunto nella notte tra il 7 e l'8 marzo quando i Ventotto e la Turchia si riunirono una prima volta (si veda Il Sole24 Ore del 9 marzo). L'unico aspetto che è stato sensibilmente annacquato è quello relativo ai capitoli negoziali relativi all'ingresso della Turchia nell'Unione. Durante i negoziati degli ultimi dieci giorni era emersa la possibilità dell'apertura di tre capitoli. Il compromesso riguarda uno solo di questi.

La posizione assunta da Cipro ha certamente influenzato le trattative di questi giorni. L'isola è divisa in due da 42 anni: la parte meridionale è un paese indipendente, membro dell'Unione; la parte settentrionale è invece occupata dalla Turchia. Nicosia ha messo il veto in questi giorni all'apertura di troppi capitoli, in particolare senza che vi sia il riconoscimento da parte di Ankara della Repubblica di Cipro. Peraltro, le due comunità dell'isola stanno negoziando un difficile riavvicinamento.

L'intesa sarà difficile da mettere in pratica. Il trasferimento di migranti dalla Grecia alla Turchia richiderà un grande sforzo logistico. Il reinsediamento dalla Turchia ai Ventotto è scelta controversa in molti paesi. Il doppio scambio uno-a-uno provoca alzate di sopracciglia da un punto di vista giuridico. Il ritorno verso la Turchia è condizionato alla concessione allo Stato dello status di paese sicuro. La liberalizzazione dei visti, infine, richiederà un benestare del Parlamento europeo per nulla scontato.

Intanto le autorità turche hanno fermato proprio oggi in una maxi-operazione marittima e terrestre 1.734 migranti irregolari che volevano raggiungere l'isola greca di Lesbo. Nei blitz sono stati anche arrestati 16 presunti scafisti. L'operazione è stata compiuta dalla guardia costiera nelle acque territoriali turche nell'Egeo e dalla gendarmeria nei pressi della località di Dikili, nella provincia di Smirne, punto di partenza privilegiato nella rotta dei migranti per Lesbo.

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