Mondo

Istanbul, attacco kamikaze contro i turisti

  • Abbonati
  • Accedi
Asia e Oceania

Istanbul, attacco kamikaze contro i turisti

  • –Vittorio Da Rold

Un nuovo attentato suicida in Turchia, a Istanbul, nella zona europea, questa volta nella centralissima Istiklal Caddesi, poco distante da piazza Taksim, cuore pulsante della città e dei suoi movimenti di protesta sociale. Oltre al kamikaze, almeno cinque le vittime: due statunitensi (come confermato dalla Casa Bianca), due israeliani e un iraniano. Per le autorità turche, metà dei 12 feriti stranieri - su 36 totali - è israeliana.

La polizia ha prima accusato i guerriglieri curdi del Pkk, poi ha corretto il tiro: il kamikaze sarebbe un militante turco dell’Isis, identificato a tempi da record come Savas Yildiz, di 33 anni, originario di Adana nel Sud del Paese. Faceva parte della lista dei sospetti potenziali attentatori suicidi. Secondo una fonte del Governo, rilanciata dal quotidiano laico e non governativo Hurriyet, le forze dell’ordine sono riuscite a distrarre il terrorista dall’obiettivo iniziale, un posto di polizia, e Yildiz avrebbe fatto detonare l’ordigno «per paura» alle 9.55 ora locale.

Come di consueto è scattata la censura per i media turchi: la commissione di vigilanza turca su radio e tv ha imposto il divieto temporaneo di trasmissione di immagini e video dalla scena dell’attentato, un divieto, si legge nella nota, che riguarda trasmissioni dal vivo dal luogo, filmati del momento dell’esplosione e subito dopo, e immagini dei corpi delle vittime. I media non possono fare indagini autonome, ma devono attenersi ai comunicati ufficiali.

La Germania, che giovedì e venerdì aveva tenuto chiusa la sua ambasciata ad Ankara e il consolato a Istanbul proprio nel timore di un imminente attentato, ha raccomandato ai suoi concittadini su suolo turco di rimanere negli alberghi.

A Istanbul si trovava in visita ufficiale il ministero degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. All’attentato ha in qualche modo assistito Skin, la vocalist degli Skunk Anansie, popolare anche per il suo ruolo di giudice nel talent-show di Sky, X Factor: l’attentato è avvenuto all’esterno dell’albergo in cui alloggia la cantante. Non sono servite, dunque, le imponenti misure di sicurezza prese dalla polizia turca per neutralizzare il rischio attentati a Istanbul, dove negli ultimi giorni la tensione era altissima.

L’indagine è stata affidata a 5 pubblici ministeri, che avranno il compito di far luce su quello che è il quarto attentato del 2016 in Turchia. Dopo il kamikaze che uccise 13 turisti nella zona di Sultanahmet a Istanbul lo scorso 12 gennaio, è stata la volta della capitale Ankara: è stata colpita per ben 2 volte da auto cariche di esplosivo, lo scorso 17 febbraio e 13 marzo, che hanno ucciso rispettivamente 29 persone (soprattutto militari) e 35 civili davanti a una fermata di autobus.

Mentre l’attacco di Istanbul di gennaio è stato realizzato da un affiliato all’Isis come pure sembra quest’ultimo, entrambe le esplosioni di Ankara sono state rivendicate dal Tak, un gruppo estremista curdo, scissionista del Pkk, che ha definito l’attentato del 13 marzo «una ritorsione» per le operazioni dell’esercito contro la guerriglia curda, riprese senza tregua nel Sud-Est del Paese dallo scorso agosto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA