Mondo

Armi ed esplosivi per i terroristi da Balcani e «dark web»

  • Abbonati
  • Accedi
la rotta delle munizioni

Armi ed esplosivi per i terroristi da Balcani e «dark web»

Per terroristi e criminali non è difficile procurarsi armi da guerra ed esplosivi da diversi canali ma soprattutto dal mercato nero balcanico, che traffica armi da guerra risalenti ai conflitti interetnici degli anni ‘90. Un mercato contraddistinto da kalashnikov ma anche esplosivi al plastico, detonatori e persino lanciarazzi provenienti da Kosovo, Bosnia ma anche Montenegro, Macedonia e Albania.

Armi destinate ai gruppi di terroristi jihadisti (che secondo indiscrezioni dell'intelligence avrebbero stoccato ampi arsenali nei “quartieri islamici” di alcune città europee) ma anche alla malavita organizzata, che impiega i fucili d'assalto per l'attacco ai furgoni portavalori blindati o come ”status symbol”.

Sulla stessa rotta confluiscono anche armi provenienti dal mercato mediorientale e libico come i più moderni AK-74, che dal fronte siriano arriverebbero in Europa attraverso la Turchia.

Un kalashnikov che in Kosovo si può acquistare con 450 euro circa a Bruxelles o Parigi può essere smerciato a 2mila o 2500, ha detto l'anno scorso Fabrice Rizzoli, criminologo docente di “Terrorismo e criminalità organizzata ” alla École des Hautes Études Internationales et Politiques (HEI-HEP) di Parigi. Ma per altre fonti il prezzo di un Ak-47 può scendere a Bruxelles anche intorno ai 1.500 euro, dipende dalle condizioni delle armi, dal numero di esemplari ordinati e dalla versione della nota arma di origine sovietica: la meno pregiata è quella albanese, a sua volta copia di quella cinese.

Dopo la strage alla redazione di Charlie Hebdo fonti francesi ben informate confermarono al Sole 24 Ore che la rotta balcanica è ancora quella che fornisce il maggior numero di armi da guerra al mercato francese e i trafficanti sono in molti casi gli stessi che gestiscono il mercato della droga e dell'immigrazione illegale. «Le armi vengono contrabbandate in piccoli numeri, tre o quattro per volta, spesso smontate e solitamente a bordo dei camion che dai Balcani attraversano l'Europa».
In crescita anche il mercato nero raggiungibile dal cosiddetto “dark web”, dove armerie virtuali forniscono armi di ogni genere che possono venire inviate smontate e con spedizioni separate che sfuggono ai controlli.

Alcuni siti sono specializzati nella vendita e spedizione sicura di armi da fuoco leggere, esplosivi, ottiche notturne, giubbotti antiproiettile con pagamenti sicuri e anonimi e consegne a domicilio o presso recapiti non intestati al destinatario né al mittente che non richiedono interazione fra il venditore ed il compratore. Per assicurare che il pacco non venga intercettato dalle dogane le armi da fianco vengono spesso smontate e nascoste dentro trapani e altri utensili e attrezzi, mentre le armi più ingombranti vengono occultate smontate in apparati elettronici più grossi o in dispositivi meccanici.

Evidente quindi che le misure che la Ue sta valutando per ridurre il numero delle armi smilitarizzate vendute anche on line difficilmente influiranno sull'approvvigionamento di armi da guerra di terroristi e criminali che sfrutta la facilità con cui si possono attraversare i confini comunitari per rifornire una clientela “d'élite”. Parigi e Bruxelles sono considerati i mercati più ricchi per lo smercio di armi illegali e negli ultimi anni la Gendarmerie francese ha registrato incrementi costanti dei sequestri di materiale bellico confermando una crescente richiesta. Circa le forniture ai terroristi islamici è possibile ipotizzare una saldatura tra i gruppi jihadisti balcanici e le cellule dello Stato Islamico presenti in Francia e nel resto d'Europa con i primi che fungono da armieri e custodi degli arsenali dei secondi.

© Riproduzione riservata