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Caccia all’uomo in tutto il Belgio. Ricercato un attentatore…

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le indagini dopo gli attentati

Caccia all’uomo in tutto il Belgio. Ricercato un attentatore dell’aeroporto

La foto di uno dei tre sospetti terroristi, ripresi dalle telecamere dello scalo di Bruxelles, pubblicata dalla polizia belga sui propri profili ufficiali. (ANSA)
La foto di uno dei tre sospetti terroristi, ripresi dalle telecamere dello scalo di Bruxelles, pubblicata dalla polizia belga sui propri profili ufficiali. (ANSA)

È un uomo vestito di bianco con un cappellino nero l’uomo ricercato dalla polizia belga perché ritenuto uno degli attentatori dell’aeroporto di Bruxelles. Le autorità hanno emesso un mandato di ricerca e diffuso una sua foto presa dalle telecamere di sorveglianza.

Lo si vede mentre spinge un carrello per bagagli prima delle esplosioni che hanno ucciso e ferito decine di persone nello scalo della capitale belga. Altri due attentatori, poi morti, sono stati ripresi con i carrelli: indossano maglie scure e un solo guanto nero ciascuno che, secondo la polizia, avrebbe nascosto il detonatore.

Il paese è stato “sigillato” dalla chiusura delle frontiere da parte della Germania, isolato dal resto dell’Europa con aeroporti e ferrovie ferme e accessi via strada bloccati. Insieme all’attentatore con il cappellino nero, l’altro ricercato è Najim Laachraoui, 24 anni, considerato il latitante più pericoloso dopo l’arresto di Salah Abdeslam, avvenuto venerdì a Molenbeek, il quartiere-covo dei fondamentalisti islamici a Bruxelles. Sarebbe ricercato anche Mohamed Abrini, 31 anni.

Perquisizioni sono state effettuate a Schaerbeek, nella regione di Bruxelles capitale, il quartiere dove abitava Laachraoui.

Gli investigatori temevano attacchi ma, diversamente da novembre, non hanno deciso di bloccare città e trasporti. Lunedì sera, in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles, i procuratori francese e belga avevano avvertito che l’indagine non era affatto finita con gli arresti di venerdì. Dopo il fermo di Salah, più volte sfuggito alla giustizia nei quattro mesi di latitanza, gli investigatori cercavano i complici. «Oggi abbiamo fatto un punto, ma l’inchiesta è ben lontana dall’essere conclusa - aveva detto il magistrato belga Frederic Van Leeuw - ci sono altre persone da trovare».

In una terribile corsa contro il tempo per fermare i kamikaze, i procuratori avevano diffuso lunedì un nuovo mandato di ricerca e fatto appello all’opinione pubblica per avere informazioni su Soufiane Kayal, ricercato nell’indagine per le stragi di Parigi, identificato poi come Najim Laachraoui, nato nel 1991 e partito per la Siria nel febbraio 2013. L’uomo era in possesso di una falsa carta di identità quando venne fermato alla frontiera austro-ungherese lo scorso 9 settembre: era a bordo di una Mercedes in compagnia di Salah Abdeslam e di Samir Bouzid, identificato come il terrorista algerino Mohamed Belkaid, 35 anni, ucciso a Forest martedì scorso. La sera del 13 novembre Laachraoui sarebbe stato in contatto - insieme a Belkaid - con i terroristi in azione a Parigi. A lui il commando avrebbe inviato l’sms “siamo partiti” per comunicare l’inizio della strage allo Stade de France, ai caffè, al Bataclan.

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